Il regolamento tecnico della MotoGP è da anni fermo a concetti aerodinamici che non stanno favorendo lo spettacolo. Le sfide al vertice sono rarissime anche a causa della complessità telaistica delle moto e dell’elettronica che vanno a limitare l’estro dei piloti. Dal 2027 entreranno in vigore nuove regole che stravolgeranno gli equilibri della top class.

Una svolta che potrebbe anche interrompere il dominio Ducati che va avanti dal 2020. L’obiettivo degli organizzatori è quello di accrescere il livello di sicurezza in pista, ridurre l’impatto ambientale e livellare le performance tra le Case. Per Aprilia, KTM e soprattutto Honda e Yamaha sarà l’occasione per mettere i bastoni tra le ruote a Marc Marquez e Pecco Bagnaia in sella alle Desmosedici ufficiali. Il direttore tecnico italiano, Luigi Dall’Igna, dovrà superarsi per conservare lo scettro.

Cilindrata più bassa, gare più sicure

Le MotoGP passeranno dagli attuali 1000 cc a 850 cc, con diametro massimo del cilindro ridotto da 81 a 75 mm. Uno stravolgimento volto a limitare le velocità di punta e favorire anche i costruttori nella produzione di moto stradali. Il peso minimo scenderà da 157 a 153 kg. Tutto questo dovrebbe portare a sfide più entusiasmanti e soprattutto a un maggior numero di sorpassi, come ai tempi di Valentino Rossi. Dal 2027 saranno banditi tutti i dispositivi che abbassano la moto in partenza o in accelerazione, come holeshot e ride-height device.

Si torna a puntare maggiormente sulle abilità dei piloti, togliendo di mezzo i sistemi meccanici che negli ultimi anni hanno alzato il livello di costi dello sviluppo delle MotoGP. L’aerodinamica verrà rivista con cupolini arretrati e più stretti di 50 mm, parte posteriore omologata e possibilità di un solo aggiornamento all’anno. Non ci saranno troppe appendici, ali e deviatori di flusso, che hanno reso lo spettacolo molto più vicino al concetto di una Formula 1 senza soste. Si punterà su carburanti 100% sintetici o bio, riducendo drasticamente l’impatto ambientale in linea con le future direttive europee.

Le caratteristiche delle nuove MotoGP

La capacità massima del serbatoio scenderà da 22 a 20 litri nei Gran Premi e da 12 a 11 litri nelle Sprint Race. La gestione del consumo rappresenterà un elemento strategico. I team avranno la possibilità, dopo ogni sessione, di controllare i dati GPS di tutti i piloti per favorire un equilibrio prestazionale tra i protagonisti, oltre ad accrescere la sicurezza. Ducati, Yamaha, Honda, Aprilia, KTM e probabilmente anche nuovi costruttori, come BMW, potrebbero beneficiare di un approccio nuovo e più trasparente.

Un cambiamento che segna l’inizio di una nuova era della classe regina del Motomondiale. Le regole 2027 piaceranno ai puristi che hanno apprezzato le sfide del passato. L’eccessivo uso della tecnologia ha limitato l’estro dei piloti. In questo scenario saranno favoriti quei campioni che hanno manico, come Marc Marquez, figli di una precedente era della classe regina. Del resto, in un Motorsport sempre più asettico quello che i fan vogliono vedere sono i sorpassi. Poco contano i record sul giro o le velocità di punta se poi si vengono a creare dei gap tra i rider dopo poche tornate. Meno aerodinamica vorrà dire meno aria sporca per chi segue con la possibilità di uscire dalla traiettoria ideale senza subire svantaggi. Rimanete sintonizzati perché ne vedremo delle belle.