Non lontano dall’Emirates Stadium, una casa sorge in una tranquilla e affascinante strada residenziale che sembra nascosta dal costante brusio della città, ma allo stesso tempo strettamente connessa all’energia della vita del nord di Londra. Il quartiere ha quel carattere distintivo di Islington: un mix di case a schiera vittoriane, giovani famiglie e residenti di lunga data, con l’occasionale ondata di tifosi dell’Arsenal che si recano allo stadio nei giorni delle partite. Quando l’architetto Roberto Di Donato visitò la casa per la prima volta, era fredda, disordinata, buia e dalla configurazione scomoda, con una serie di stanze scollegate tra loro e poco in relazione con il giardino. Tuttavia, dice, “sono rimasto colpito dalla sua modestia; aveva il fascino di una casa che era stata ben vissuta”. È stato particolarmente ispirato dal giardino consolidato, insolitamente lungo per la zona, con un albero imponente alla fine. “Trasmetteva un senso di pace e isolamento. Quel giardino, con il suo senso di profondità e calma, è diventato un’ispirazione fondamentale per lo sviluppo del progetto”.

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Nacho Rivera

I suoi clienti, una giovane coppia di professionisti, avevano scoperto, come molti altri, che l’esperienza del lockdown aveva messo in luce i limiti delle loro condizioni di vita. La loro casa, disordinata e suddivisa in compartimenti, non soddisfaceva più le loro esigenze, ma offriva la tela ideale per una trasformazione ponderata. I clienti non hanno mai fornito a Roberto indicazioni dettagliate con requisiti funzionali specifici o riferimenti stilistici. Hanno invece affrontato il progetto con una mentalità aperta ed esplorativa, esprimendo il desiderio di massimizzare la luce naturale, stabilire un flusso spaziale intuitivo e creare spazi di lavoro stimolanti, lontani dal tipico ripostiglio buio e dimenticato. Alla fine, ricorda, hanno detto: “Qualunque sia il risultato, rendilo emozionante, una fuga architettonica per rompere la monotonia della quotidianità”.

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Nacho Rivera

L’approccio architettonico del suo studio si basa sulla convinzione che il design non sia frutto di improvvise ispirazioni, ma piuttosto un processo ponderato che intreccia il contesto esistente con le aspirazioni dei clienti. Per quella che hanno chiamato Dome House, il punto di partenza è stato un profondo coinvolgimento con il potenziale del sito e la visione della coppia di uno spazio abitativo trasformativo. Hanno iniziato ripensando la disposizione, concentrandosi sulle dimensioni e sulle possibilità dell’ampliamento del giardino. Una decisione chiave è stata quella di collocare la zona giorno sul retro, aprendo sul giardino per creare un’atmosfera simile a un rifugio. Ciò ha permesso di massimizzare l’intera larghezza della casa tra i muri divisori, liberandosi dai limiti spaziali dell’angusta impronta vittoriana. Hanno posizionato la cucina nella parte anteriore, in modo che potesse connettersi con la vivacità della vita di strada, pur rimanendo vicina alla scala centrale per un facile accesso ai piani superiori.

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Nacho Rivera

Le superfici curve e il caratteristico design a cupola sono emersi in modo organico come soluzione alle esigenze pratiche: massimizzare l’altezza del soffitto al centro della stanza per aumentare la spaziosità, mantenendo al contempo altezze inferiori lungo i muri divisori per soddisfare le norme urbanistiche e rispettare le proprietà vicine. La costruzione del caratteristico tetto a cupola dell’ampliamento è stata una sfida complessa. Il progetto, che prevedeva anche una finitura del tetto verde e lucernari curvi, ha richiesto una meticolosa attenzione ai dettagli e un accurato coordinamento. La struttura del tetto è costituita da profili in acciaio che formano un telaio trapezoidale. La cupola interna è stata realizzata sospendendo uno scheletro in legno a questa struttura, rivestito con cartongesso curvo per ottenere l’estetica desiderata. Questo intricato assemblaggio ha richiesto una collaborazione perfetta tra architetti, ingegneri strutturali e artigiani esperti, la cui competenza è stata fondamentale per dare vita alla visione con precisione e raffinatezza.

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Nacho Rivera

In linea con il loro approccio progettuale “soft-minimal”, Roberto e il suo team hanno sviluppato una palette naturale e tattile volta a esaltare le qualità sensoriali dello spazio e la sua geometria curva. Oltre alla falegnameria in rovere e ai mattoni dai toni caldi, è stato fondamentale l’uso dell’intonaco di argilla Clayworks su tutte le pareti e sul soffitto. Questa finitura continua e terrosa conferisce morbidezza agli interni e crea un’atmosfera avvolgente, unificando gli spazi e amplificando l’effetto della luce naturale sulle superfici strutturate.

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Nacho Rivera

Sebbene la cupola sia innegabilmente la “diva” del progetto, il dettaglio di cui Roberto è più soddisfatto è il primo lucernario che si incontra scendendo nell’ampliamento. “Man mano che si scendono i gradini”, spiega, “il soffitto si incurva delicatamente verso l’alto, culminando nel lucernario arrotondato. Non solo inonda la stanza di luce naturale, ma, cosa ancora più importante, diventa un momento di transizione, una soglia spaziale che segna il passaggio dalla parte vecchia della casa a quella nuova. Agisce come una sorta di crescendo silenzioso, un collegamento fisico ed emotivo tra passato e presente, compressione e rilascio, struttura e cielo”.

london house roberto di donato architecture view to back of house

Nacho Rivera

I suoi clienti apprezzano il modo in cui il design ha trasformato la loro vita quotidiana, osservando: “Abbiamo ancora la tendenza a riempire troppo gli spazi, ma l’ambiente ristrutturato dà il meglio di sé quando è mantenuto semplice. Le linee parallele della cucina e le grandi curve sinuose dei lucernari attirano lo sguardo attraverso la casa, verso il giardino e fino al cielo, creando un senso di spazio che supera le sue dimensioni reali”. Sottolineano inoltre il cambiamento dinamico dell’atmosfera: “Di notte il carattere cambia completamente, la trama delle pareti cattura il gioco di luci e ombre, creando uno spazio confortevole e intimo (esaltato da un design dell’illuminazione davvero efficace!)”.

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Nacho Rivera

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Nacho Rivera

Oltre al successo pratico ed estetico, sono rimasti piacevolmente sorpresi dai momenti di gioia intessuti nel design: “il passaggio dell’ellisse di luce attraverso la cupola che permette di seguire il percorso del sole nel cielo, il soffitto che scompare sopra di te mentre scendi nell’estensione, le porte della cucina che si aprono a libro e fungono anche da porta del ripostiglio”. Questi elementi hanno reso lo spazio unico e personale, fondendo praticità e fascino inaspettato.

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Da ELLE Decor UK

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Phoebe Frangoul, Features & Spaces Editor di ELLE Decoration, non ama altro che cercare gli interni globali più interessanti e approfondire le principali tendenze del design.