Un post ironico, in cui con tratto elegante, si paventa il rischio che la cultura possa essere “pericolosa” nel Ruspi, per cui, “meglio lasciarlo marcire”. Non è il primo, pubblicato in questi mesi estivi, sul destino dell’ex garage, da un anno affidato dall’amministrazione comunale di Latina all’Università La Sapienza di Roma, ma ancora chiuso. L’autore dei post è l’architetto Pietro Cefaly, direttore scientifico della Casa dell’architettura di Latina, che tre mesi fa aveva chiesto l’utilizzo della struttura per tre giorni, per la Summer school internazionale, evento organizzato da diversi anni. Richiesta però non accolta. “Meglio dunque lasciare l’edificio a se stesso – ha scritto Cefaly su Facebook – trasformandolo in un monumento all’arte dell’abbandono e al culto del mattone vuoto. Un patrimonio, certo, ma solo immobiliare: fermo, imbalsamato, con valore rigorosamente misurabile in metri quadri, non in idee”.
“La Casa dell’architettura svolge programmi come l’Erasmus dal 1998 – spiega ora Cefaly – e da tre anni organizziamo la Summer school, grazie alle relazioni internazionali costruite in questi anni. Ogni anno la Summer school ha un tema specifico: l’anno scorso erano tre aree centrali della città il cui destino era incerto, e la mostra dello scorso anno è stata organizzata nel Palazzo M nel corso del Festival dell’architettura. Quest’anno il tema è La città mancata: ovvero, il tema della carenza di edifici che costruiscano un valore collettivo della città: quando si devono fare operazioni collettive, gli spazi qui non ci sono. E i docenti che animeranno quest’anno la Summer school sono figure di primo livello, come Renato Capozzi, o Ruggero Tropeano, o Josè Ignacio Linazasoro”. Secondo Cefaly, dunque, “io non mi sentirei di ostacolare la cultura in un posto dove la cultura si fa e si pratica”. L’architetto spiega inoltre come “abbiamo presentato la richiesta tra maggio e giugno, specificando che avremmo organizzato noi gli spazi con tutto quello che sarebbe stato necessario, ma non ha avuto esito. Eppure, sarebbe stato un evento di soli tre giorni”. E, dopo quel “no”, da diverse settimane Cefaly pubblica post ironici sul Ruspi, a volte pieno di operai, o ancora con ombrelloni e lettini. “Faccio quei post perché è opportuno che la gente sappia: se gli amministratori sono pro tempore, la qualità della vita dei cittadini resta e deve essere tutelata e io mi batterò sempre per questo”.
Nato come autorimessa, officina e distributore di carburanti, poco dopo la nascita della città, il Ruspi ha avuto negli anni diverse anime: concessionario di auto, supermercato, fino alla definitiva chiusura dell’edificio, in attesa di ristrutturazioni. I concorsi di idee lanciati negli anni Duemila, confluirono poi con l’ottenimento dei fondi per la riqualificazione, destinati al futuro utilizzo come hub culturale, ovvero per l’organizzazione di mostre e eventi, anche a livello nazionale e oltre. La nuova amministrazione di Matilde Celentano, dopo l’insediamento nel 2023, decide nel 2024 per l’affidamento all’Università La Sapienza di Roma, al pari dell’ex Banca d’Italia, affermando che troppo elevati per il Comune sarebbero stati i costi di gestione e manutenzione. Sarà dunque destinato a aule studio per gli studenti dell’ateneo.