Sosta tecnica alle Baleari per alcune barche Global Sumud Flotilla
Una parte della Global Sumud Flotilla, la spedizione che mira a rompere il blocco navale di Israele a Gaza e a consegnare aiuti umanitari alla popolazione stremata, ha dovuto fare oggi sosta alle isole Baleari, secondo quanto ha confermato la giornalista Marta Viana, a bordo di una delle imbarcazioni, a Catalunya Radio. Una trentina di imbarcazioni, con a bordo oltre 300 attivisti provenienti da 44 Paesi, fra cui Greta Thunberg, erano partite domenica dal porto di Barcellona, dove tuttavia erano dovute rientrare all’alba di lunedì per le avverse condizioni meteo. Dopo la ripartenza, nella serata di lunedì, ieri cinque delle barche a vela più piccole, sono rientrate a Barcellona per i danni subiti dal mare grosso. Per tutte le altre 24 imbarcazioni che hanno continuato la traversata era prevista una sosta tecnica oggi alle isole Baleari, per fare le riparazioni necessarie e attendere gli altri natanti da Barcellona e riunire il convoglio. Tuttavia, la sosta a Maiorca e Minorca è stata limitata a sole sette imbarcazioni, ha segnalato Marta Viana, mentre il resto ha proseguito per riunirsi in acque internazionali al largo della Tunisia con le altre flotte di attivisti, provenienti da vari porti del Mediterraneo, fra cui Genova, la Sicilia, Tunisi e la Grecia. e puntare verso Gaza. La data inizialmente prevista per il raduno era giovedì 4 settembre, ma il programma è subordinato alle condizioni meteo e marittime. Nonostante gli imprevisti, l’organizzazione della Global Sumud Flotilla conferma che almeno altre venti imbarcazioni si uniranno alla missione nei prossimi giorni. In collegamento con Catalunya Radio, l’ex sindaca di Barcellona, che fa parte della spedizione, ha minimizzato i contrattempi, ricordando che si tratta di «un’impresa cittadina auto-organizzata di una portata mai vista». L’obiettivo è infatti realizzare «la più grande missione umanitaria per Gaza». «La maggior parte della Flotilla prosegue la sua rotta», ha assicurato Colau e stima di raggiungere la Striscia di Gaza entro 14 giorni, salvo ulteriori imprevisti. L’ex sindaca ha, inoltre, riferito che droni non identificati hanno sorvolato alcune imbarcazioni della flotta, anche se «non ci sono stati problemi di sicurezza».