Francesco Capozza

03 settembre 2025

Un altro cambiamento in Vaticano: Leone XIV da oggi avrà un autista personale individuato tra i dipendenti dell’autoparco della Santa Sede. Il prescelto è Claudio Martini, dipendente di lungo corso. Anche in questo caso, quindi, si torna alla prassi pre-bergogliana. Sotto il pontificato di Francesco, infatti, le vetture papali, compresa la “papamobile”, erano guidate da un agente della Gendarmeria Vaticana, organo di polizia interna della Santa Sede i cui componenti provengono quasi tutti da esperienze passate nella Polizia di Stato italiana o dai Servizi. L’autoparco, contrariamente alla Gendarmeria che gode di piena autonomia statutaria e risponde direttamente al Sommo Pontefice, è un ufficio che ricade sotto l’autorità del Governatorato ma i cui dipendenti rispondono al Prefetto della Casa pontificia.

 

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Come noto, la carica di Prefetto è vacante da inizio 2023, quando Bergoglio allontanò monsignor Georg Gaenswein, già segretario particolare di Benedetto XVI, e da allora è rimasto solo il reggente, nella persona di Mons. Leonardo Sapienza. E proprio a Sapienza si deve questo ulteriore, piccolo ma sostanziale, ritorno al passato. Il reggente è infatti velocemente entrato in sintonia con Leone XIV tanto da convincerlo a soprassedere, almeno per il momento, alla nomina del nuovo prefetto della Casa, figura che lo avrebbe oscurato e messo in secondo piano. Se molti di coloro che si aspettavano un inizio di pontificato leonino scoppiettante, con nomine a raffica e spostamenti pesanti, sono finora rimasti delusi, chi sa ben guardare e analizzare i piccoli passi di questo Papa attento, poco estroverso ma molto meditativo e metodico è invece consapevole che l’aria sta cambiando. Anzi, è già cambiata.

 

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