Evelinndel Moori Chamorro, cittadina peruviana di 30 anni morta la notte tra domenica e lunedì 1 settembre per la caduta dal sesto piano dopo una lite con il compagno avvenuta nella palazzina in cui vivevano nel quartiere San Martino a Genova, potrebbe essere stata picchiata in modo brutale e poi forse scaraventata dalla balaustra. È una ipotesi su cui lavorano gli investigatori della squadra mobile, coordinati dal pm Giuseppe Longo.
Il compagno, Marlo Stephano V. C., è indagato per omicidio preterintenzionale.
I risultati dell’autopsia
Dai primi risultati dell’autopsia, eseguita nella giornata di martedì 2 settembre dal medico legale Davide Bedocchi, sono emerse infatti più fratture di quelle riscontrate al momento del primo esame sul posto. Inizialmente erano state rilevate una frattura alla gamba e una alle costole.
Chi era la vittima
«Mia figlia non si è suicidata. Era l’unica che portava soldi in casa. Lui usava i soldi di lei per fare le serate che animava». Lo ha detto la mamma di Evelinndel, che ha aggiunto: «Era una gran lavoratrice, amabile. Voleva che il compagno si occupasse delle bambine, ma lui si faceva gli affari suoi.
Domenica era andato a giocare a calcetto con gli amici, era stato via alcuni giorni per il suo compleanno. Domenica sera mia figlia è uscita con suo fratello per andare a cenare fuori e le bimbe erano da me. Il padre è arrivato tardi e voleva portarle a casa. Gli ho detto di no perché era tardi e poi le bimbe non volevano stare in quella casa. La cognata di mia figlia e la sua famiglia si erano installati a casa. per questo mia figlia e il suo compagno litigavano spesso». Evelinndel faceva qualche lavoretto come badante dal 2017 e lunedì sarebbe dovuta tornare a lavoro.
La versione del compagno
«Lei è uscita di casa e mi ha detto ‘se non torni mi butto’». Poi, secondo il suo racconto, sarebbe inciampata e caduta nella tromba delle scale. Un racconto che gli inquirenti stanno cercando di verificare.
Ultimo aggiornamento: mercoledì 3 settembre 2025, 17:40
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