Addio a Carlo Pozzi, già direttore di dipartimento della facoltà di Architettura a Pescara e docente di progettazione, che è stato un riferimento per la città di Pescara e non solo portando le sue competenze ben oltre i confini regionali in una lunga carriera fatta di insegnamento, ricerca, saggi e riconoscimenti. Aveva 74 anni.
Lascia la moglie Daniela e i figli Francesco e Marcello che lo ricordano “come un uomo innamorato dell’architettura e della famiglia, ma anche impegnato da sempre sia nella beneficenza che sul fronte della cooperazione internazionale”.
Nato a Pescara nel 1951 Pozzi si è laureato proprio all’università d’Annunzio nel 1974 svolgendo la sua attività professionale, dal 1978 al 1995 a Matera e in Puglia. Quindi la docenza nell’università del capoluogo adriatico dove ha guidato anche il dipartimento di Architettura svolgendovi anche attività di ricerca. Ha anche curato le relazioni internazionali tra l’università abruzzese e l’università della Florida di Gainesville oltre che La Escola di Cidade si San Paolo. Diversi i saggi pubblicati nella sua lunga carriera e molti dei suoi progetti sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste di architettura.
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Nel 1983 ha vinto il premio per “La costruzione di un sistema del verde a Pescara”, “Abitare un’idea” venendo selezionato per la Biennale di Venezia tra il 1995 e il 1991. Nel 1990 ha vinto il premio “Inarch” per la Basilicata (Ristrutturazione dei Sassi di Matera) e quello per la Puglia (Casa Basile Berloco ad Altamura). Nel 1996 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Apricena (Foggia) per la valorizzazione fatta con le sue opere del “bronzetto” di Apricena. Tra i riconoscimenti ottenuti anche la Honorable Mention dall’American Institute of Architects per il progetto per l’ampliamento del Palos Verdes Art Center di Los Angeles nel 2001. Nel 2003 la Menzione d’Onore dalla Triennale di Milano per la ristrutturazione dell’Area Saracena di Tricarico e nel 2005 ha vinto con Piero Rovigatti, docente associato di Urbanistica all’università d’Annunzio, ha vinto il concorso per la redazione del Masterplan del centro della città di Durazzo (Albania), con l’incarico della redazione del piano (approvato nel 2007).
Proprio il collega lo ricorda con un post pubblicato sui social. “Con Carlo Pozzi – scrive il professor Rovigatti – o condiviso tante cose, tante passioni, diversi progetti, come La biblioteca per Bagdad, il Piano per l’area centrale di Durazzo, e altro ancora. Ci mancherà, ci è già mancato, negli anni della sua malattia. Ciao Carlo, è stato bello conoscerti e starti un poco affianco. Oggi (3 settembre) dedicheremo a te la prima giornata della nostra rassegna Il Cinema della Pace, e della non violenza. Sono sicuro che saresti stato con noi, a vederla”, aggiunge.
Tra i ricordi anche quello del giornalista Oscar Buonamano che di Pozzi è stato allievo e poi anche assistente per oltre dieci anni e che è oggi consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti. “Carlo Pozzi è stato uno dei migliori interpreti della Facoltà di architettura di Pescara, della ‘Scuola di Pescara’. All’intelligenza e rigore scientifico ha unito una visione del mondo frutto e risultato di un agire collettivo. Nel dialogo tra fede e ragione c’è l’essenza vera del professor Carlo Pozzi, quella più intima. Risiede qui il suo logos”.
La camera ardente è stata allestita all’obitorio dell’ospedale di Pescara dove ci si potrà recare dalle 8 alle 19. I funerali si svolgeranno giovedì 4 settembre alle 10 nella chiesa del Santissimo Rosario in via Cavour.