Una domenica diversa per Mathieu Van der Poel, che mentre molti dei suoi abituali rivali sono alla Vuelta o preparano il prossimo mondiale in Rwanda, è tornato a uno dei suoi vecchi amori, la mountain bike gareggiando nella prova di Coppa del mondo a Les Gets. L’olandese non ha mai nascosto che uno dei suoi grandi obiettivi è essere il primo atleta capace di vincere il titolo iridato con 4 tipi di bici diverse (ciclocross, strada, gravel, mtb) e gareggiando in Francia ha tenuto a ribadire che, piuttosto che sobbarcarsi i rischi del viaggio in Africa su un percorso a lui avverso, preferisce tentare la sorte il prossimo 14 settembre in Svizzera.
L’olandese in mtb vanta il titolo europeo 2019 e il bronzo mondiale 2018. Colto sempre in Svizzera, un buon auspicio… (foto Alpecin Deceuninck)
L’olandese in mtb vanta il titolo europeo 2019 e il bronzo mondiale 2018. Colto sempre in Svizzera, un buon auspicio… (foto Alpecin Deceuninck
«Nella prima parte è andato tutto storto…»
La sua gara a dir la verità non è stata neanche male, avendo chiuso al 6° posto. «Se fossi stato più fortunato avrei potuto fare meglio – ha dichiarato a WielerFlits – ma nel primo giro è andato storto davvero tutto. Ho anche fatto molti errori e mi sono trovato dietro corridori che erano in difficoltà e mi hanno frenato. Ho visto che mi mancava quello spunto che serve per emergere nella mtb, ma per essere la prima dopo tanto tempo va bene così».
L’olandese della Alpecin Deceuninck ha chiuso appena dietro al campione europeo 2024 Simone Avondetto, protagonista di un’ottima prestazione come anche l’altro italiano Luca Braidot, addirittura secondo alle spalle del francese Luca Martin. Avondetto ha quindi avuto un occhio privilegiato verso VDP, partendo dal tipo di percorso.
Gli ultimi controlli prima del via per VDP, sfavorito dal fatto di dover partire dalle retrovie (foto Alpecin Deceuninck
Gli ultimi controlli prima del via per VDP, sfavorito dal fatto di dover partire dalle retrovie (foto Alpecin Deceuninck
«Il tracciato di Les Gets non è cambiato molto negli anni, è un percorso non tanto tecnico, anche se hanno aggiunto qualche rockgarden. Diciamo che è un percorso un pochino più vecchio stile con tanta salita sui pratoni, dove insomma la tecnica di guida incide meno che in altri luoghi».
Tu nel corso della stagione hai avuto modo di affrontare adesso Van der Poel e precedentemente Pidcock. Come specialista puro della mountain bike, come li vedi, hanno un approccio diverso alle gare?
Tutti e due hanno dimostrato di essere più che competitivi anche in mountain bike quando si preparano. Probabilmente il britannico ha una propensione maggiore e ci spende un pochino più di tempo, quindi quando torna è sicuramente più avvezzo di VDP, nel senso che impiega meno a riprendere tutti quei meccanismi tipici della nostra disciplina. Ma devo dire che anche il neerlandese si è difeso bene. Tra due settimane ai mondiali sarà un problema per tutti noi anche perché Pidcock, che è alla Vuelta, non ci sarà.
Il vincitore Alex Martin. Il francese ha prevalso per 12″ su uno straordinario Luca Braidot (foto UCI)
Il vincitore Alex Martin. Il francese ha prevalso per 12″ su uno straordinario Luca Braidot (foto UCI)
Proviamo a mettere in relazione il francese Martin che ha vinto domenica e che viene considerato come uno dei nuovi talenti puri della mtb e chi viene da fuori come Pidcock o Van der Poel. Tecnicamente si vedono differenze in gara?
No, nel senso che campioni di questo calibro, che hanno comunque praticato la mtb in passato, anche a livello tecnico sono molto ben preparati, hanno solo bisogno di quel lasso di tempo necessario per riprendere dimestichezza. E’ difficile far paragoni, cioè loro sono tra i pochi che riescono a fare tutte le discipline e andare forte dappertutto.
Come si è svolta la tua gara in relazione a quella dell’olandese?
Io partivo un paio di file davanti a lui in partenza e questo mi ha agevolato un po’. Nella prima parte di gara sono riuscito a rimanere subito nel gruppetto di testa, mentre lui ha dovuto rimontare giro dopo giro. Dopo la metà gara è riuscito a raggiungerci, sicuramente però ha speso molte energie per rientrare. In particolare in discesa perdeva sempre qualcosa, quindi è arrivato sicuramente agli ultimi due giri un po’ a corto di energie. Fino alla penultima tornata eravamo in gruppo tutti assieme, poi all’ultimo giro ognuno ha dato il suo massimo e lì sono nate le differenze.
Van der Poel ha fatto una gara di recupero nella prima parte, chiudendo a 1’00” dal vincitore Martin (foto Alpecin Deceuninck)
Van der Poel ha fatto una gara di recupero nella prima parte, chiudendo as 1’00” dal vincitore Martin (foto Alpecin Deceuninck)
Tu eri concentrato sulla tua gara, ma essendo vicino a lui come lo hai visto, che impressione ti ha fatto, anche in considerazione delle frequenti disavventure occorsegli in mtb nelle sue ultime uscite?
Effettivamente ho visto che le ultime esperienze non sono state molto positive quindi credo che a Les Gets sia stato anche abbastanza cauto, senza prendersi tanti rischi. Credo che volesse finire la gara e ritornare un po’ nel mondo della mountain bike per preparare i mondiali. Per lui, proprio dopo quel che è successo anche quest’anno a Nove Mesto, era importante riuscire a finirla (a maggio era caduto due volte riportando la frattura dello scafoide, ndr).
Lui ambisce a fare il Grande Slam dei titoli mondiali, cioè completare la collezione dei titoli nelle varie discipline. Secondo te ci può riuscire?
Sicuramente ci può riuscire. Le capacità e il talento non si discutono, tutto sta a vedere se questo breve lasso di tempo per il suo riadattamento sarà sufficiente. Ma se non sarà quest’anno io penso che ci riproverà. Un po’ di anni fa, quando faceva mountain bike seriamente aveva dimostrato di essere il più forte. Io comunque tra i papabili per la vittoria in Svizzera ce lo metto…
Per Simone Avondetto un più che positivo 5° posto, proprio davanti a VDP (foto Di Donato)
Per Simone Avondetto un più che positivo 5° posto, proprio davanti a VDP (foto Di Donato)
Tu come ti stai avvicinando all’appuntamento iridato?
Ho fatto un periodo in altura ad agosto e adesso abbiamo fatto questo blocco di gare, concluso con Les Gets, per riprendere un po’ il ritmo dopo la pausa estiva. Ora sono ancora in altura e poi andremo direttamente in Svizzera. Questa settimana è andata bene, quindi spero che la forma sia buona anche tra due settimane. Bisognerà vedere come mi adatto al percorso, che per me è del tutto sconosciuto.
Chi daresti come favorito?
Non c’è un solo nome. Abbiamo visto che in Coppa del mondo i vincitori sono cambiati spesso, credo che saranno in 4 o 5 a giocarsi il titolo. Io tra questi ci metto anche l’olandese e spero tanto di esserci anch’io…