di
Alessandra Arachi

Le parole a una tv cinese e gli attacchi in Italia

Un video impazzava ieri sui social, il volto e la voce di Massimo D’Alema, ex premier ed ex segretario di Pds e Ds: «Dobbiamo avere la forza della memoria di una lotta eroica come fu quella del popolo cinese, così importante non solo per la Cina ma per tutta l’umanità per la sconfitta del nazismo e del fascismo».

L’ex presidente del Consiglio nel video parlava da Pechino, con gli ideogrammi cinesi in sovraimpressione, ai margini della parata militare organizzata per gli ottant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dell’occupazione giapponese della Cina. Erano invitati ventitré capi di Stato e di governo alla parata, tra questi Vladimir Putin e il nordcoreano Kim Jong-un, l’iraniano Masoud Pezeshkian, il bielorusso Aleksandr Lukashenko e pure il capo della giunta militare birmana Min Aung Hlaing. «È un fatto gravissimo», ha tuonato Carlo Calenda, leader di Azione. E ha aggiunto: «È grave che un ex presidente del Consiglio vada a Pechino per celebrare la nascita del fronte antioccidentale, a omaggiare Putin e Kim Jong-un e Xi Jinping».



















































Il suo eloquio pacato, al collo il laccio del badge di ospite alla manifestazione, Massimo D’Alema parlava al microfono di un giornalista di una televisione cinese. In sottofondo una musica celebrativa: «Viviamo un momento difficile per le relazioni internazionali. Io spero e confido che da Pechino venga un messaggio per la pace, per la cooperazione, per il ritorno di uno spirito di amicizia tra tutti i popoli e che sia posta fine alle guerre che purtroppo insanguinano in modo così tragico i diversi paesi del mondo».

Tante le reazioni, soprattutto critiche. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Non potendo far rinascere Mao Tze Tung hanno portato una copia di Massimo D’Alema nella piazza di Pechino. A volte i fantasmi del passato ritornano». E il capogruppo dei deputati Galeazzo Bignami: «La sinistra ed Elly Schlein, che non perdono occasione di farci la lezione contro le presunte derive autoritarie, non hanno proprio nulla da dire? Non trovano inaccettabile che Massimo D’Alema fosse lì?».

D'Alema spunta alla parata militare di Pechino: «Spero nella pace». Ed è pioggia di critiche

Il senatore leghista Marco Dreosto: «Proprio quel Pd che per anni ha provato a dare lezioni di morale alla Lega e al centrodestra, oggi si ritrova rappresentato in prima fila in uno dei palcoscenici più discussi del mondo. Un’immagine che parla da sola». Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, è laconico: «Non ho parole». A difendere l’ex presidente del Consiglio D’Alema si leva la voce di Stefano Fassina: «D’Alema è tra i pochi con consapevolezza della storia e il coraggio di parlare».

4 settembre 2025