La capogruppo tedesca motiva la decisione con «miglioramenti di efficienza e struttura» accentrando alcune funzioni (che saranno spostate a Monaco di Baviera)

Da fiore all’occhiello dell’e-commerce a un’azienda smembrata, passando per una parabola discendente che oggi sta portando a un taglio del personale a tripla cifra. Yoox Net-a-Porter Group (Ynap), oggi parte del gruppo LuxExperience – la holding con sede a Monaco che controlla anche il portale tedesco mytheresa.com – ha comunicato ai sindacati l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per oltre il 20% della forza lavoro. Sarebbero 211 i dipendenti in esubero sui 1.091 in tutta Italia: circa 160 concentrati nel bolognese e il resto a Milano. Si attende nei prossimi giorni la comunicazione della lista delle persone interessate. Ma la cifra sale a 700 a livello globale, perché il piano di ristrutturazione riguarda anche Regno Unito, Stati Uniti e altre sedi internazionali. L’azienda motiva la decisione con «miglioramenti in termini di efficienza e struttura» accentrando alcune funzioni. Parte delle quali saranno spostate infatti a Monaco di Baviera. 
La società ha visto un calo dei ricavi di 191 milioni nell’ultimo esercizio e perdite ormai croniche: a fine 2024 i conti erano in rosso per 1,8 miliardi a anche la chiusura del 2025 non si prospetta positiva.

Gli esuberi

Un destino amaro per quella che era stata la prima grande scommessa digitale del lusso in Italia, fondata nel 2000 a Bologna da Federico Marchetti, Yoox è stata il primo “unicorno” italiano: una startup capace di crescere fino alla quotazione in Borsa e di conquistare i grandi marchi.
La situazione si è fatta più critica dopo l’acquisizione di Ynap da parte di LuxExperience lo scorso aprile. «Quando una realtà internazionale opera nel medesimo campo, il timore è la creazione di ridondanze che in questo caso non sono mai state comunicate, c’è stata una carenza informativa da parte del gruppo — lamenta Roberto Brambilla (Filcams – Cgil). Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono la situazione inaccettabile. «Altre fuoriuscite sono state incentivate, ora questi numeri sono insostenibili in un’azienda che non ha aperto un tavolo di crisi, che non è interessata a utilizzare gli ammortizzatori sociali. È una violazione delle norme delle comunicazioni preventive». Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono inaccettabile sono pronte a contestare. «Se c’è un tema di delocalizzazioni — aggiunge Brambilla — chiederemo nelle prossime ore un coinvolgimento delle istituzioni». Intanto, attraverso le rappresentanze sindacali, si terranno assemblee in tutte le sedi coinvolte, durante le quali lavoratrici e lavoratori decideranno congiuntamente le azioni di contrasto da intraprendere contro questa scelta aziendale.




















































4 settembre 2025