Attaccante mobile che non ha ancora compiuto 17 anni, può giocare come riferimento centrale ma anche largo: è arrivato lunedì nella Capitale e oggi Gasp gli ha dato fiducia

Lorenzo Paratici ha brillato questa mattina nell’amichevole contro il Roma City. Il gruppo a disposizione di Gasperini, orfano degli 11 calciatori impegnati con la rispettive Nazionali e dell’infortunato Bailey, ha battuto 8-0 la squadra di Riano militante in Eccellenza a Trigoria. Nonostante il ritorno in campo di Gollini e soprattutto Pellegrini e la presenza dal 1′ di Baldanzi (in odore di addio fino all’ultimo giorno di mercato) e Dybala (alla ricerca della miglior condizione fisica), la scena l’ha rubata il classe 2008 con tre gol in neanche un’ora di gioco. Un giovanissimo bomber legato a Dybala, dato che a soli 7 anni andò insieme al padre (a quell’epoca ds della Juve) a ricevere la Joya all’aeroporto dopo l’addio al Palermo. Durante l’amichevole c’è stato anche un simpatico siparietto tutto da ridere tra Gasperini e i suoi collaboratori con il neanche 17enne centravanti protagonista: “Bisogna trovargli un soprannome, se lo chiami ‘Pa-ra-ti-ci’ è bello che andato”. Paratici è arrivato nella Capitale dalla Sampdoria in prestito con diritto di riscatto lunedì, nelle ultime ore di mercato, nell’ambito dell’affare che ha portato in giallorosso anche l’altro ex attaccante blucerchiato Forte (anche lui 2008), mentre a Genova sono andati Cinti e Ferrara (tutti con la stessa formula).

Figlio d’arte, ‘9’ moderno e concreto sottoporta cresciuto col mito di CR7: chi è Lorenzo Paratici—  

Lorenzo Paratici, attaccante nato a Torino il 21 ottobre 2008, è figlio di Fabio Paratici, ex calciatore e direttore sportivo di Sampdoria, Juventus e Tottenham. Nonostante non abbia ancora compiuto 17 anni si parla già un gran bene del nuovo centravanti giallorosso, tanto giovanissimo quanto promettente. Cresciuto nelle giovanili della Pro Vercelli prima e della Sampdoria poi (dal 2023), Paratici è un centravanti moderno, rapido e concreto sotto porta e ha già accumulato esperienza nelle Nazionali giovanili. Dopo aver vissuto una stagione 2024-25 da protagonista con l’Under 17 e l’Under 18 blucerchiate, a gennaio si è guadagnato anche il salto in Primavera (7 gol in 18 presenze, che diventano 17 in 39 considerando il totale nell’annata) e la maglia azzurra nella Nazionale di categoria. L’esordio in Primavera è stato a dir poco indimenticabile: subentrato il 17 gennaio contro l’Udinese per gli ultimi 7′ minuti, è riuscito a contribuire al 5-1 finale della Samp con un gol. Quest’estate poi, prima del rinnovo di contratto con il blucerchiati fino al 2028 e del trasferimento nella Capitale, ha anche debuttato con la prima squadra, prendendosi una manciata di minuti pesanti nell’amichevole della squadra di Donati contro il Rosa Camunia (anche allora la gara finì 8-0). Attaccante mobile, che può giocare come riferimento centrale ma anche largo (a destra o a sinistra, è indifferente), sa attaccare la profondità e riesce ad essere concreto sottoporta. Il suo mito? Cristiano Ronaldo, portato proprio dal papà Fabio alla Juventus nell’estate 2018: il regalo più bello fatto al figlio Lorenzo.