Bimbo nato senza gambe a Parma. Le due aziende sanitarie precisano che la sentenza del 26 agosto, che condanna ad un risarcimento di circa 350 mila euro a favore della famiglia, riguarda solo il ginecologo privato e non i professionisti del servizio pubblico. La sentenza, infatti, “ha rigettato integralmente la domanda di risarcimento proposta nei confronti di Azienda Usl di Parma e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma”

“Nell’articolo “Bambino nato senza gambe a Parma: medico condannato al risarcimento” pubblicato in data 4 settembre – si legge in una nota – si induce il lettore a considerare che l’attività sanitaria contestata e il danno subito dal minore e dalla sua famiglia siano state svolte e cagionate da professionisti afferenti a servizi delle Aziende Sanitarie di Parma. La narrazione risulta quindi essere potenzialmente lesiva dell’immagine delle due Aziende sanitarie di Pama e dei rispettivi professionisti. 

Nei fatti, in realtà, con la sentenza del 26 agosto scorso, il Tribunale di Parma ha rigettato integralmente la domanda di risarcimento proposta nei confronti di Azienda Usl di Parma e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, riconoscendo la totale assenza di responsabilità da parte dei sanitari delle strutture pubbliche. La responsabilità è stata accertata esclusivamente a carico di un ginecologo privato, quindi non dipendente delle due azienda sanitarie, che aveva seguito la madre durante gestazione. 

I fatti risalgono alla notte di Natale del 2015, quando all’ospedale di Parma il piccolo Bryan venne al mondo privo delle gambe dal ginocchio in giù, dopo mesi di rassicurazioni ricevute dai medici durante la gravidanza.

Il contenzioso e la sentenza del tribunale

Non ci sono dubbi, secondo il Tribunale di Parma: nei giorni scorsi, con un’ordinanza, sono state accolte le tesi dei legali della famiglia, gli avvocati Silvia Gamberoni e Alessandro Falzoni. Il giudice ha stabilito che il ginecologo dovrà pagare alla famiglia circa 350 mila euro, tra danni e spese legali, oltre agli interessi.