Colton Herta, annunciato ieri nel ruolo di terzo pilota e tester del team Cadillac, il prossimo anno sarà al via del campionato Formula 2. La scelta del venticinquenne statunitense è destinata a far discutere, parliamo di un pilota affermato, il più pagato (6 milioni di dollari a stagione) dell’intera griglia del campionato Indycar. Nel curriculum di Herta ci sono nove vittorie, diciassette piazzamenti sul podio e la piazza d’onore conquistata nel 2024 alle spalle di Alex Palou.
Da tempo Herta guarda con interesse alla Formula 1. Nel 2021 fu molto vicino all’esordio nella sessione FP1 di Austin con la Sauber (la squadra aveva già pronto il comunicato stampa) quando le trattative di acquisto del team svizzero da parte di un consorzio guidato da Michael Andretti fallirono improvvisamente. Già quattro anni fa emerse il problema della superlicenza necessaria per guidare in Formula 1, il sistema introdotto nel 2016 richiede il raggiungimento di 40 punti nell’arco di tre stagioni attraverso una tabella che assegna un punteggio che varia a seconda delle categorie (oltre 40) per le prime dieci posizioni. L’Indycar è seconda per ordine d’importanza solo alla Formula 2, una differenza che nel caso di Herta è stata cruciale.
Tabella dei punteggi per categoria
La seconda posizione conquistata in IndyCar nel 2024 ha assicurato a Herta 30 punti, ma sommando i 4 punti conquistati quest’anno (settimo nella classifica finale) e i due relativi alla nona posizione del 2023, ha raggiunto quota 36. Da qui la necessità di dover puntare sulla stagione 2026 per il raggiungimento della fatidica quota dei 40 punti. Herta avrebbe potuto restare su un’altra stagione in IndyCar puntando alla top-6, ma è chiaro da tempo il suo desiderio di voler proseguire la sua carriera in Formula 1, ed in quest’ottica si spiega la decisione di disputare la prossima stagione di Formula 2.
Secondo informazioni raccolte da motorsport.com, Herta il prossimo dovrebbe essere in pista con il team Rodin, squadra che in questa stagione schiera Alex Dunne, pilota legato alla McLaren e ancora in corsa per il titolo. A Herta il prossimo anno servirà concludere il campionato nella top-8 per avere la certezza del conseguimento della superlicenza, ma potrebbe bastare anche la nona o la decima posizione se sommerà delle partecipazioni alle sessioni FP1 (garantiscono un punto superlicenza per ogni sessione) con il team Cadillac.
L’obiettivo della sua partecipazione al campionato Formula 2 è però anche quello di maturare un’esperienza utile per un probabile esordio in Formula 1. Herta ha corso in Europa nel 2016, partecipando al campionato Euroformula Open e prendendo parte a sei tappe delle serie di Formula 3 in Spagna e Gran Bretagna, ma per il resto la sua carriera si è svolta esclusivamente negli Stati Uniti. L’ultima parentesi europea è stato un test disputato nel 2022 con la McLaren F1 sul circuito di Portimao, una prova che non ebbe il seguito sperato.
Nel 2026 potrà familiarizzare con molte piste a lui sconosciute, con gli pneumatici Pirelli e con lo scenario dei weekend Formula 1, incluso un regolamento sportivo molto differente rispetto al mondo IndyCar. In più inizierà a vivere dall’interno il team Cadillac, sia in sede che nei weekend di gara, un altro passaggio importante per integrarsi il prima possibile nell’ecosistema Formula 1.
Al di là del futuro che attende questa sfida, la scelta di Herta (definita bizzarra da alcuni addetti ai lavori) è destinata a riscuotere un grande interesse. Sarà un pilota professionista al via del campionato Formula 2 e nella migliore delle ipotesi sarà pronto all’esordio in Formula 1 nel 2027, in prossimità del suo ventisettesimo compleanno. Se riuscirà nel suo intento sarà un’impresa di grande portata in un periodo dominato dai record di precocità.
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