Max Verstappen in Ferrari. È uno scenario che il campionissimo della Red Bull non esclude a priori, chiarendo però che un suo eventuale approdo a Maranello non sarebbe guidato dall’emotività, ma dalle pure prospettive di avere successo. Il 2026 fornirà risposte importanti in merito, con il debutto dei nuovi regolamenti dopo i quali Max auspica che la Formula 1 possa tornare a macchine più piccole e leggere. Il campione del mondo in carica ha parlato di questi e tanti altri argomenti nel paddock di Monza, dove ha incontrato la stampa italiana, inclusa FormulaPassion.

In Ferrari solo per vincere

Nella frenetica vigilia del Gran Premio d’Italia, Max Verstappen non si tira indietro dal fornire un commento sulle difficoltà del rivale Hamilton in Ferrari: “Non ho alcuna informazione su cosa stia accadendo in squadra e come la stia vivendo personalmente. Il punto è che si è unito ad una squadra che aveva già un pilota molto forte, Charles, perciò non sarebbe mai stato semplice arrivare e battere subito il suo compagno, che è ben integrato nel team e parla italiano. Con queste macchine può essere abbastanza difficile capire il motivo per cui sei veloce oppure no”.

L’alfiere della Red Bull riconosce il prestigio della Scuderia di Maranello, ma crede che la scelta di correre per il Cavallino debba essere dettata da altri fattori: “Penso che Ferrari sia un brand enorme. Tutti i piloti si immaginano di guidare una Ferrari, ma penso che l’errore stia qui. Non guiderei semplicemente per loro. Se vuoi correre per la Ferrari, vuoi vincere. Non andrei mai lì semplicemente per guidare per la Ferrari, ma perché vedrei l’opportunità per vincere e farlo con la Ferrari è ancora meglio”.

Lewis HamiltonPhoto by Mark Sutton – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

Porta aperte

Verstappen non esclude un suo futuro approdo in Ferrari, a patto però di essere convinto del potenziale della squadra. In quest’ottica, l’apertura del nuovo ciclo regolamentare nel 2026 fornirà risposte importanti: “Non penso che uno debba farsi guidare semplicemente dalle emozioni e dalla passione per un brand. Devi andare lì perché senti che è il posto giusto. Chi può dirlo se lo sia. Vedremo l’anno prossimo con i nuovi regolamenti. Possono rimescolare l’intera griglia”.

L’olandese comunque chiarisce che finora non vi è stato alcun contatto con il Cavallino: “Per l’anno prossimo hanno due piloti sotto contratto, motivo per cui non ci sarebbe comunque alcuna discussione. Detto questo, c’è una possibilità? Si, nella vita ci sono sempre tante chances, per qualsiasi tipo di decisione. Al momento per me non c’è nulla all’orizzonte, ma chi può dirlo? Non so nemmeno per quanto guiderò in Formula 1, ci sono ancora tante incognite anche per me”.

Max Verstappen Red Bull

Una stagione difficile

In attesa di capire quali saranno le gerarchie con i nuovi regolamenti, Verstappen vive una stagione in cui per la prima volta in cinque anni non è in lizza per il titolo: “Ovviamente avrei preferito essere in lotta, ma così è la vita. Nelle stagioni in cui eravamo competitivi, ero sempre consapevole che ci sarebbero stati momenti in cui sarebbe andata diversamente. Ti devi sempre preparare a queste situazioni ed è quello che sto facendo. Non posso forzare le cose. È importante lavorare assieme, provare a capire le nostre debolezze e ripartire da lì”.

“Arrivare in pista ogni weekend sapendo che vincere sarà difficile non è quello che vuoi”, continua Max. “D’altra parte, ci sono tante persone in questa posizione in Formula 1, non sono l’unico. Sono pochi quelli abbastanza fortunati da vincere durante le loro carriere. Fortunatamente, quello l’ho già fatto in abbondanza, perciò è più facile mettere le cose in prospettiva”. Anche nelle difficoltà comunque, Verstappen trova le motivazioni per lavorare: “Penso che ci siano alcune cose che si possono travasare sull’anno prossimo. Siamo in un processo nel quale cerchiamo di capire queste cose un po’ meglio e di lavorare per rendere l’auto un po’ più competitiva. Guardando ai distacchi attuali dalle McLaren, ci servirà una buona dose di fortuna per vincere ancora delle gare quest’anno, però va così. Penso siano tutti in una situazione simile”.

Verstappen (Red Bull)Photo by Andrea Diodato/NurPhoto via Getty Images

La Formula 1 che verrà

Il campione in carica riflette anche sulla prossima stagione, quando per la prima volta la Red Bull monterà una power unit fatta in casa con il contributo di Ford: “Indubbiamente è un grande punto interrogativo. Non penso ci siano molte persone che adesso possano affermare con certezza che saranno competitive. Non c’è alcuna garanzia. Ovviamente sono consapevole che quello che stiamo facendo, realizzando il nostro motore, sia una grande sfida. Allo stesso tempo è esaltante, perché è l’opportunità migliore per essere competitivi senza dipendere da un altro motorista. I regolamenti sono così complicati che il motore sarà estremamente importante, ma ovviamente bisogna anche costruire una buona macchina. Credo che le prime gare saranno impegnative per tutti per riuscire a integrare il tutto, dalla power unit al telaio”.

Nel mentre FIA e Formula 1 guardano ancora più avanti, pensando già ai regolamenti successivi al 2026. Max ha le idee ben chiare su quali debbano essere le linee guida: “Se fosse per me, la cosa più importante sarebbe avere delle macchine più piccole e leggere. Uno però potrebbe farlo solo cambiando un po’ i regolamenti dei motori. Al momento sono estremamente efficienti, ma anche grandi e pesanti, rendendo la macchina più lunga e ingombrante, perché richiedono anche un maggiore impianto di raffreddamento. Se potessimo avere una macchina simile a quelle dell’era 2010 o persino precedente, sarebbe bello, perché credo che gioverebbe alle gare”.

F1 GP Belgio 2025, Spa: Max Verstappen (Red Bull Racing) - Foto: Getty ImagesPhoto Ryan Pierse/Getty Images

Un consiglio per Antonelli

In chiusura, Verstappen spende anche delle parole di supporto per Andrea Kimi Antonelli, nel quale rivede sé stesso più giovane: “È normale quello che sta attraversando. Il problema è che alcune persone ne fanno un caso più del necessario. Quello che mi piace di lui è che non è che ci va piano, ma dà sempre tutto e mi ricorda un po’ me stesso. Potrebbe andare meglio? Indubbiamente, ma so quanto talento abbia, riesco a vederlo. Gli serve solo un po’ di pazienza, come tutti. Non è facile debuttare in una squadra di punta. Inoltre non stanno nemmeno lottando per la vittoria, mentre se uno iniziasse con un’auto competitiva probabilmente si sentirebbe più a suo agio. Penso che andrà bene, gli serve solo un po’ di tempo”.