La parola chiave, come ha sottolineato la premier Giorgia Meloni a Rimini, è ceto medio. Ed è in questa chiave che si deve leggere l’ipotesi di riduzione del 35 al 33% l’aliquota Irpef mediana allo studio per la legge di bilancio di fine anno. 

Un provvedimento che per un lavoratore con uno stipendio lordo di 40mila euro, e con un reddito imponibile di poco superiore a 36mila euro, produrrebbe un risparmio fiscale di 627 euro l’anno.

Chi guadagna e chi no

Lo “sconto” fiscale più basso (101 euro) invece spetterebbe a chi guadagna – sempre al lordo – 30mila euro annui. Ma benefici con l’ipotesi di passaggio dell’aliquota Irpef mediana dal 35 al 33 per cento spetterebbero anche agli autonomi e ai pensionati. L’ipotesi riduzione seconda aliquota – al vaglio del governo – riguarderebbe almeno undici milioni di contribuenti.

Le simulazioni. Con il passaggio dell’aliquota mediana dal 35 al 33 per cento quale sarebbe lo “sconto” sulle tasse in base alle retribuzioni percepite? Eccole schematicamente:

  • 30mila euro lordi annui: 101 euro
  • 35mila euro: 107 euro
  • 40mila euro: 627 euro (con un reddito imponibile di poco superiore a 36mila euro)
  • 43mila euro: 340 euro
  • 45mila euro: 257 euro
  • 50mila euro: 348 euro 
  • Sopra i 55mila euro: 439 euro Infine
  • 60mila euro in su: 440 euro

Le riduzioni si tradurrebbero, ovviamente, in un importo in più all’anno in busta paga.

Pensionati e autonomi. Benefici sono previsti anche per gli autonomi e i pensionati, che – sul fronte fiscale – non hanno beneficiato dell’ultimo intervento del governo che ha tagliato il cuneo fiscale. Chi dichiara un reddito imponibile di 30mila euro all’anno, con il passaggio dell’aliquota mediana dal 35 al 33 per cento, si vedrebbe riconoscere uno sconto sulle tasse di 40 euro al mese.

Che salirebbe a quota 140 euro annui con un imponibile di 35mila euro. A 40mila euro la riduzione è di 240 euro, a 45mila euro diventerebbe di 340 euro. Invece, su una base imponibile di 50mila o superiore, il risparmio, sempre anno, sarebbe di 440 euro.

Straordinari e festivi detassati. Forza Italia, che sta predisponendo un documento da presentare al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, insiste sul ceto medio con la riduzione dell’Irpef e sui salari poveri. L’idea è di «eliminare la parte contributiva ai lavoratori che guadagnano dai 7,5 e 9 euro l’ora e lavorare per detassare straordinari e festivi», ribadisce Antonio Tajani che però tira un po’ il freno sulla tempistica vista probabilmente la difficoltà di reperire risorse per tutte le misure ipotizzate finora: «Non so se si potrà fare tutto in una manovra, ma in prospettiva si dovrà lavorare in questa direzione», spiega. 


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