Le persone malmenate non sono tifose, non ci sono immagini che riprendono la scena e un testimone mette tutto in discussione. Per questo, nelle scorse settimane, il Tar del Piemonte ha annullato il Daspo ricevuto nel 2024 da un tifoso del Torino, punito come presunto responsabile di un’aggressione.
Botte in strada
Succede tutto davanti a una vineria di via Borgo Dora, punto di ritrovo di diversi tifosi granata. Uno di loro si sposta e inizia a urinare davanti al portone d’ingresso di un palazzo. Alcuni residenti lo notano, si arrabbiano. Sale la tensione e la situazione degenera, tra botte e spintoni. Alla fine, i residenti sporgono querela e scatta il Daspo per il presunto responsabile dell’aggressione, che però nega tutto e presenta ricorso al Tar, assistito dagli avvocati Paolo Alberto Reineri e Daniele Labbate.
Cosa prevede il provvedimento
Con il Daspo, il questore di Torino vietava al tifoso di andare allo stadio per cinque anni. Ogni volta in cui il Torino giocava, inoltre, aveva l’obbligo di presentarsi a firmare dai carabinieri di Moncalieri. Inoltre, durante le partite, non poteva neppure avvicinarsi all’Allianz Stadium e ai centri sportivi.
Le motivazioni
La prima sezione del Tar ha accolto il ricorso, spiegando così la decisione: “La vicenda non ha un legame né con un evento sportivo né con più latre ragioni di rivalità sportiva che si siano estrinsecate al di fuori dello stadio”. La vineria, infatti, si trova piuttosto lontana dallo stadio del Torino. Inoltre, “gli elementi raccolti in sede di indagine non appaiono sufficienti per attribuire la condotta contestata al ricorrente”. Persino i figli dell’uomo aggredito, per esempio, non sarebbero sicuri che sia proprio lui ad aver malmenato loro padre. Risultato: Daspo annullato e possibilità di tornare, da subito, allo stadio.
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