Secondo l’Ue, il colosso della tecnologia avrebbe favorito i propri servizi di pubblicità digitale a scapito delle concorrenti sin dal 2014. La risposta dell’azienda: «Scelta ingiustificata, modifiche che rovineranno aziende Ue»
Una multa salata ed esemplare quella che la Commissione europea ha annunciato nella giornata di venerdì. Adesso Google dovrà pagare quasi 3 miliardi di euro (più precisamente 2,5 miliardi) per avere violato le regole antitrust dell’Ue e distorcendo così la concorrenza nel settore delle tecnologie pubblicitarie.
Secondo la Commissione, Big G avrebbe distorto il mercato delle pubblicità online favorendo i propri servizi a discapito della concorrenza. Queste pratiche sarebbero andate avanti dal 2014 fino ad oggi.
La Commissione ha ordinato a Google di porre fine a queste pratiche di auto-preferenza e di attuare misure per porre fine ai suoi conflitti di interesse intrinseci lungo la catena di fornitura dell’adtech. Google adesso ha 60 giorni di tempo per informare la Commissione su come intende procedere per mettere fine a queste pratiche.
Immediata la reazione dell’azienda tech, che ha già annunciato un ricorso contro la decisione. «Si impone una sanzione ingiustificata e si richiedono modifiche che danneggeranno migliaia di aziende europee, rendendo più difficile per loro generare profitti», ha detto in una nota Lee-Anne Mulholland, Vicepresidente e Responsabile Globale degli Affari Regolamentari di Google. «Non c’è nulla di anticoncorrenziale nel fornire servizi ad acquirenti e venditori di pubblicità, e ci sono più alternative ai nostri servizi che mai».
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La decisione della Commissione arriva in un momento delicato nei rapporti fra l’Ue e gli Stati Uniti. Dall’inizio del suo nuovo mandato, Donald Trump ha usato la minaccia dell’inasprimento dei dazi come strumento per far pressione sull’Unione europea.
Secondo alcune indiscrezioni, non smentite, negli scorsi giorni scorsi Maroš Šefčovič, commissario Ue per il Commercio, si sarebbe opposto all’emissione della multa, che originariamente era stata prevista per lunedì, proponendo di sospenderla.
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5 settembre 2025 ( modifica il 5 settembre 2025 | 18:16)
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