Nella società delle immagini, sommersi da scatti e foto istantanee, Benjamin Royaards discendente da una famiglia di artisti di Anversa – i genitori ed i nonni erano tutti attori – decide tre anni fa di dedicarsi alla pittura. Alle soglia dei quarant’anni debutta con “Incontri” la sua prima personale a Bergamo, al centro culturale San Bartolomeo, dal 6 al 14 settembre 2025, la mattina dalle 10.30 alle 12.30, il pomeriggio dalle 14.30 alle 19.
A Bergamo Benjamin Royaards ha trovato l’amore – “Ho conosciuto mia moglie in Spagna” ed ha creato la famiglia: “Ho tre figli: Riccardo, Lucia e Leonardo”. “Vivo in via Sant’Alessandro, sospeso tra Città Alta e citta bassa e quando sono arrivato a Bergamo, una decina di anni fa, mi sono innamorato di queste colline, di questo paesaggio, della città”.
Un amore che dilaga verso quei caratteri forti e duri delle persone. Ma che il maestro di Anversa sa indagare a fondo fino a trovare la loro anima più vera. Dal fotografo Gianni Limonta all’ex bottegaio Ezio Lorenzi, dalla proprietaria del Kefa Coffee di via Pignolo all’anziano che attraversa la strada.
L’occhio di Benjamin Royaards, da sempre alle prese con macchine fotografiche e cineprese, tre anni fa si è posato su una figura che gli ha fatto scattare l’amore per la pittura.
“Ero alla Marianna e, seduta a un tavolino, ho visto questa signora vestita di rosso: ho sentito l’impulso di andare a prendere un cavalletto e dipingere. Non sapevo bene da dove cominciare ma sapevo che dovevo dare vita sulla tela alla sua anima” spiega Benjamin.
Da allora i soggetti che incontra per strada, al bar o nei locali, diventano soggetti delle sue opere.
“Io vengo da Anversa, in Belgio, dove tutto è piatto, qui a Bergamo ci sono le colline, un paesaggio sinuoso, ma ciò che mi ha spinto a dipingere è la ricerca della vera anima, l’essenza delle persone” aggiunge. “Da noi in Belgio, con i fiamminghi, c’è tanto realismo. Anche la pittura di oggi, di Luc Tuymans e Michaël Borremans , è molto caratterizzata dal realistico”. Tra le tele esposte al centro culturale San Bartolomeo ci sono anche un ritratto di Papa Francesco – “l’ho realizzato quando il Papa ha visitato il Belgio e mi ha colpito questa sua espressione. Ho realizzato la tela e ho mandato una foto in Vaticano. Dalla Santa Sede mi hanno risposto complimentandosi per l’opera”.
Non da meno l’emozione di vedere il re Alberto con il figlio re Filippo, entrambi ritratti in una posa naturale e famigliare che abbatte ogni genere di gerarchia per lasciare spazio alla loro umanità. La tela è ora esposta al Palazzo Reale del Belgio.
Le sorprese di questo allestimento non finiscono qui. C’è anche una saletta più piccola dove Benjamin Royaards ha ritratto tre personaggi belgi e dettagli dei ferma persiane. Dettagli che salgono all’onore dell’arte come ritratti e così la “dama veneziana” e il “turco assassino” fanno bella mostra come fossero personaggi. Perché tutto ha un’anima. Soprattutto in chi si ferma ad osservare e si fa sorprendere dalla vita. Benjamin Royaards ce lo insegna con questa singolare e meravigliosa mostra.
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