di
Ester Palma
L’incontro chiesto dal presidente di Israele, il Papa ha chiesto anche la tutela delle comunità cristiane locali: «La soluzione dei due Stati è l’unica per fermare la guerra»
La «tragica situazione» di Gaza, il destino degli ostaggi israeliani, la tutela delle comunità cristiane in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente, la soluzione dei due Stati, l’unica possibile per la Santa Sede per arrivare alla pace, la garanzia di un futuro per il popolo palestinese: mentre resta alta la tensione internazionale sulla guerra nella Striscia, papa Leone XIV ha ricevuto ieri mattina in Vaticano il presidente israeliano Isaac Herzog.
È stato un incontro (chiesto dalla diplomazia israeliana, come ha sottolineato la Santa Sede) durato oltre due ore, più di quanto previsto dal protocollo e importante dal punto di vista politico, religioso e umano, che segna una nuova fase nei rapporti fra il Vaticano e Israele e che potrebbe accendere forse una luce di speranza sulla pace. Il presidente Herzog è arrivato in Vaticano alle 10, fra misure di sicurezza imponenti, con l’intera area di via della Conciliazione e del Colonnato transennata e interdetta all’accesso. Era già stato in Vaticano l0 scorso maggio, per la Messa d’insediamento di Leone XIV, ma quello di ieri è stato il primo faccia a faccia fra lui e il Papa. A poche settimane dal secondo anniversario del massacro del 7 ottobre 2023 e dopo le recenti dichiarazioni di Leone XIV sul no al «trasferimento forzato dei popoli dalle proprie terre». Subito dopo Herzog ha incontrato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, e l’arcivescovo Paul Gallagher, responsabile dei Rapporti con gli Stati (ovvero il «ministro degli Esteri» della Santa Sede) con cui ha visitato anche la Biblioteca vaticana e gli Archivi.
Leone chiede «una pronta ripresa dei negoziati»
«Nel corso dei cordiali colloqui con il Santo Padre e in Segreteria di Stato — dichiara il comunicato della Santa Sede — è stata affrontata la situazione politica e sociale del Medio Oriente e si è parlato di come garantire un futuro al popolo palestinese e della pace e stabilità della Regione, ribadendo da parte della Santa Sede la soluzione dei due Stati come unica via d’uscita dalla guerra». Papa Leone, che dall’inizio del suo pontificato ha lanciato continui appelli alla pace «disarmata e disarmante», ha auspicato «una pronta ripresa dei negoziati», con «disponibilità e decisioni coraggiose e il sostegno della comunità internazionale», per arrivare alla «liberazione degli ostaggi», a un «rapido cessate il fuoco permanente» e alla facilitazione dell’«ingresso sicuro degli aiuti umanitari nelle zone più colpite, garantendo il pieno rispetto del diritto umanitario, come pure le legittime aspirazioni dei due popoli». «Non è mancato — aggiunge la nota vaticana — un riferimento alla situazione in Cisgiordania e all’importante questione di Gerusalemme». La richiesta di Leone è proteggere le antiche comunità cristiane a Gerusalemme, a Gaza e in Cisgiordania: «Si è convenuto sul valore storico dei rapporti tra la Santa Sede e Israele e sono state affrontate anche questioni legate ai rapporti tra le Autorità statali e la Chiesa locale, con particolare attenzione all’importanza delle comunità cristiane e al loro impegno in tutto il Medio Oriente per lo sviluppo umano e sociale, specialmente sull’istruzione, la promozione della coesione e della stabilità sociale».
Herzog: «Grato per la calorosa accoglienza ricevuta in Vaticano»
Subito dopo l’udienza, Herzog ha commentato su X: «Ringrazio dal profondo del cuore papa Leone XIV per la calorosa accoglienza ricevuta in Vaticano. Israele si sta impegnando in ogni modo per liberare tutti gli ostaggi tenuti in crudele prigionia dagli assassini di Hamas e anela al giorno in cui i popoli del Medio Oriente, i figli di Abramo, vivranno insieme in pace, collaborazione e speranza. I leader religiosi e chi vuole la pace devono unirsi nel chiedere l’immediato rilascio dei rapiti, come primo e fondamentale passo verso un futuro migliore per l’intera regione».
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5 settembre 2025
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