Si intitola Fachas — traducibile in italiano con il provocatorio “Fasci” — la nuova serie satirica lanciata dalla rete televisiva spagnola la Sexta.
Una parodia politica travestita da sitcom, che prende di mira alcuni dei principali leader della destra mondiale, trasformandoli in improbabili coinquilini in uno scenario ispirato a Friends, il celebre show anni ’90 ambientato in un appartamento di Manhattan. La formula è semplice quanto dirompente: prendere figure di potere note per il loro populismo, il loro conservatorismo, e talvolta per le loro uscite sopra le righe, e inserirle in situazioni da commedia, con battute taglienti, dialoghi surreali e riferimenti politici tutt’altro che velati. Il risultato è una satira pungente, che fa sorridere ma anche riflettere. Il tono è volutamente esagerato.
La destra mondiale diventa una caricatura di salotto
In una puntata, compare Santiago Abascal, il leader del partito spagnolo di estrema destra Vox, che cerca di convincere Meloni a farlo diventare coinquilino. Lei, però, lo sottopone a un bizzarro “test ideologico”, che include domande come: “Sai elencarmi in ordine cronologico tutti i governi post-franchisti da disprezzare?” oppure “Qual è il tuo grado di tolleranza al multiculturalismo, da 0 a Marine Le Pen?”. E poi c’è la scena ormai virale, in cui Meloni racconta con tono esilarante una festa esclusiva organizzata nel loro appartamento per “suprematisti bianchi”, durante la quale Vladimir Putin si sarebbe presentato a torso nudo, pronto a sfidare tutti a strip poker. “E ovviamente ha vinto,” racconta Meloni, “perché nessuno ha avuto il coraggio di farlo perdere”.
“Fasci”, la serie tv spagnola con gli amici di Meloni arriva in Italia. Le anticipazioni
La serie non ha ancora dedicato puntate intere a leader progressisti o di sinistra, ma gli autori promettono che Fachas non sarà una satira “a senso unico”. I diritti sono stati già venduti in Italia e uno degli autori ci anticipa di ”prepararci ad una puntata con un Giuseppe Conte che, non avendo i requisiti per corteggiare Elly Schlein, la rincorre sul carro del Gay Pride al grido di: ”Io ti salverò e insieme aboliremo la povertà in Italia”. Nessuno vuole confermarlo, ma starebbero lavorando a “una gag su Angelo Bonelli e gli altri leader della sinistra europea che hanno costituito a Londra il partito islamico-marxista, insieme a Corbin e Varoufakis, tentando di conciliare leninismo, ecologia radicale e sharia”.
“Fasci” fa centro
L’operazione di Fachas fa centro anche per un altro motivo: si inserisce in un momento storico in cui la politica ha assunto sempre più i contorni della rappresentazione mediatica. I leader diventano personaggi, gli slogan si fanno meme, e le dichiarazioni incendiarie generano più click delle proposte di legge. E in effetti è proprio questo il punto di forza della serie: togliere autorevolezza a figure che basano il loro potere sulla retorica dell’emergenza, del nemico e del controllo, trasformandole in soggetti ridicoli e disarmati. Come in ogni buona satira, il potere viene colpito là dove fa più male: nella sua immagine pubblica. Gli autori starebbero pensando a un cameo di Salvini intento a cantare Bella Ciao per errore, o di Marine Le Pen che apre un bistrot vegano per infiltrarsi tra gli intellettuali di Parigi. In fondo, quando la politica diventa spettacolo, non c’è niente di più sovversivo che trasformare lo spettacolo in una presa in giro.
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Tullio Camiglieri