VEZZANO LIGURE – «Yaaah, yaaah». Centocinquanta metri dopo il traguardo Kristian Haugetun si lascia andare tutto solo ad un urlo liberatorio che squarcia il tranquillo e piccolo centro abitato di Vezzano Ligure. La seconda frazione del Giro di Lunigiana ha un finale thrilling che giustifica l’emozione del norvegese e parallelamente mostra il rimpianto del piemontese Luca Morlino, superato in rimonta proprio sulla linea d’arrivo.
Gli stessi diametrali umori li vivono altri due protagonisti. Seff Van Kerckhove col terzo posto di tappa sfila la maglia verde di leader della generale ad Anatol Friedl (ottavo) per soli tre secondi. La giornata ha quindi mantenuto e forse superato le attese, complice un caldo intenso che ha acuito le difficoltà di un percorso duro e tecnicamente selettivo. Cinque “gpm”, di cui due passaggi dal traguardo (prima dell’ultima scalata) nei quali i ragazzi hanno potuto prendere punti di riferimento, come nelle relative discese. Tutto però si risolve negli ultimissimi metri, come racconteranno alcuni protagonisti.
Col terzo posto di tappa, il belga Van Kerckhove diventa leader con 3″ su Friedl e 14″ su Haugetun (foto Giro di Lunigiana)
La salita di Vezzano Ligure è stata affrontata tre volte, ma anche la relativa discesa ha fatto selezione
Col terzo posto di tappa, il belga Van Kerckhove diventa leader con 3″ su Friedl e 14″ su Haugetun (foto Giro di Lunigiana)
La salita di Vezzano Ligure è stata affrontata tre volte, ma anche la relativa discesa ha fatto selezione
Vichingo di Bergen
Già nella prima tappa Kristian Haugetun si era fatto vedere andando a conquistare la maglia a pois dei “gpm” prima di chiudere nel primo gruppo inseguitore ad una dozzina di secondi. Quel risultato deve avergli dato delle consapevolezze e con la spavalderia tipica della sua età (compirà 17 anni il prossimo 5 ottobre ed abita a Bergen, città dei mondiali 2017) nelle interviste prima del via aveva dichiarato che puntava al successo, non solo a rafforzare la maglia degli scalatori. Detto, fatto e come dice un vecchio adagio ciclistico, la vittoria dichiarata vale doppio.
«Questa è la prima vittoria dell’anno – ci dice Haugetun appena dopo aver abbracciato alcuni suoi compagni – e significa tutto per me. Stamattina avevo detto che avrei voluto fare una grande tappa perché mi sentivo molto bene, ma non è mai semplice mantenere le attese. In corsa ho cercato di stare calmo, senza strafare, poi sull’ultima salita ho aspettato gli ultimi trecento metri per attaccare. Finora è stata una stagione lunga e ho sempre cercato di fare un passo avanti. Devo ringraziare la squadra che è stata fantastica».
Per Hagetun è il primo successo stagionale e gran merito lo tributa ai suoi compagni di nazionale
Per Hagetun è il primo successo stagionale e gran merito lo tributa ai suoi compagni di nazionale
Presente e futuro
Il nome di Haugetun è uno dei più gettonati nella categoria, a maggior ragione essendo al primo anno nella categoria. La scuola norvegese sta sfornando talenti, quasi tutti destinati a ritagliarsi spazio e considerazione tra U23 e pro’. Kristian durante la stagione difende i colori della Jegg-Skil-Djr, società satellite olandese della Visma | Lease a Bike, e corre con una Cervelo. Oggi al Lunigiana ha usato una Ridley della Uno-X. Anche in questo caso, i rumors di ciclo-mercato dicono che ci sia già un braccio di ferro tra le due formazioni per prenderlo. L’impressione è che possa passare alla squadre del suo Paese, ma intanto lui ci dice che deve fare ancora un anno da juniores e tutto può succedere.
«Oltre al ciclismo – ci racconta Haugetun mentre mangia un panino prima delle premiazioni – ho fatto triathlon per tanti anni e in inverno faccio sci di fondo per tenermi in allenamento. Non ho un vero e proprio idolo, ma mi piace tantissimo Tobias Johannessen (vincitore dell’Avenir nel 2021 e quest’anno sesto al Tour de France, ndr). Mi piace la salita e voglio migliorare a crono, soprattutto perché mi sento un uomo da corse a tappe. Ora al Lunigiana indosso la maglia dei “gpm”, però non è lontana nemmeno quella verde della generale (terzo a 14”, ndr). Nelle prossime tappe farò come oggi. Se vedrò un’opportunità, cercherò di sfruttarla al massimo».
Hagetun forza il ritmo in salita al penultimo passaggio. Una prova generale per quello successivo in cui fa l’allungo decisivo
Hagetun forza il ritmo in salita al penultimo passaggio. Una prova generale per quello successivo in cui fa l’allungo decisivo
Vetrina per Morlino
Fino sulla riga ha accarezzato la vittoria che gli manca dal 2022 quando era allievo, ma Luca Morlino nonostante tutto può essere soddisfatto del suo secondo posto, il più importante dei tre ottenuti in stagione. Con questo piazzamento sale quarto in classifica (a 18”) diventando per il momento il capitano della rappresentativa del Piemonte, dove Capello sta ancora cercando di trovare la giusta brillantezza dopo essere sceso da tre settimane di altura a Livigno con la nazionale in vista del mondiale. Con Morlino riviviamo l’ultimo giro, buttando uno sguardo al salto tra gli U23.
«C’era in fuga il ceco Matejek – spiega il novarese che corre da sempre col GB Team Pool Cantù – e in discesa Frigo, Pascarella ed io ci siamo riportati su di lui, solo che eravamo tutti un po’ stanchi. Avevamo ancora una quindicina di secondi di vantaggio, ma ad un chilometro e mezzo dalla fine sono rientrati altri 5/6 corridori. Ai 300 metri, prima della strettoia, sono partito e fino ai 100 metri ero ancora tutto solo. Peccato perché sapevo di essere abbastanza veloce, ma mi sono mancate le gambe per resistere e non farlo passare. Però sono stato battuto da uno molto forte e va bene così».
Luca Morlino col secondo posto di tappa sale al quarto nella generale. Passerà U23 e il Lunigiana è una bella vetrina
Morlino (qui col presidente del comitato piemontese Massimo Rosso) è uno scalatore puro e corre col GB Team Pool Cantù
Luca Morlino col secondo posto di tappa sale al quarto nella generale. Passerà U23 e il Lunigiana è una bella vetrina
Morlino (qui col presidente del comitato piemontese Massimo Rosso) è uno scalatore puro e corre col GB Team Pool Cantù
«Le discese – prosegue – hanno fatto selezione quanto le salite, tanto che ad inizio tappa ci sono state diverse cadute. Personalmente ho cercato di non prendere rischi, tuttavia restando davanti in ogni frangente. Non voglio correre rischi nemmeno nella semitappa pianeggiante di domani, mentre in quella mossa del pomeriggio bisognerà attaccare subito visto che è una tappa molto corta».
Adesso c’è una generale da curare e dopo il Lunigiana correrà il Trofeo Buffoni per mirare poi ad altri obiettivi. «Mi sto sentendo con qualche team continental – conclude speranzoso Morlino – anche se di concreto non c’è nulla. Visto che l’anno prossimo salgo di categoria, spero che il secondo posto di oggi possa essere un buon biglietto da visita per me».
La terza giornata del Giro della Lunigiana, come anticipato, si dividerà in due. Al mattino semitappa da Equi Terme a Marina di Massa di 54,4 chilometri per una probabile volata. Al pomeriggio si va da Pontremoli a Fivizzano per 52,1 chilometri con un finale in circuito ed in leggera ascesa che chiamerà allo scoperto passisti e uomini di classifica. Non c’è da stupirsi se dovessimo assistere ad un colpo gobbo di qualche corridore.