di
Enrica Roddolo

Tre anni dopo la morte di Elisabetta II la famiglia reale è in lutto per la morte a 92 anni della moglie del cugino della regina

LONDRA – A Kensington Palace si piange Kate, Katharine Worseley, la duchessa del Kent spirata ieri a 92 anni nelle stanze del palazzo reale dei Windsor dove abitava con il marito il duca di Kent, cugino primo della regina Elisabetta II, e legatissimo alla sovrana fino all’ultimo.

Così i Windsor, esattamente nel terzo anniversario della morte della regina, spentasi l’8 settembre del 2022, sono a lutto. Re Carlo ha deciso un periodo di lutto per la Royal family che svolgerà gli impegni indispensabili vestita in colori che riflettano il momento di cordoglio, e bandiere a mezz’asta su tutti i palazzi reali.



















































E la prima a dichiarare pubblicamente il suo dolore per la perdita di Katharine è stata l’altra Kate dei Windsor, la principessa del Galles che ieri sera ha firmato un messaggio con il principe William in cui ha lodato la donna che «sarà d’ora innanzi un membro della famiglia reale che ci mancherà moltissimo». Aggiungendo: «I nostri pensieri oggi sono per il duca di Kent e la sua famiglia, George, Helen e Nicholas, i tre figli della duchessa». 

E l’affetto che traspare dalle parole di Kate si spiega con il fatto che come Kate e come Diana prima di lei, la duchessa di Kent era capace di una forte empatia. Non a caso Diana disse che «era l’unica della famiglia reale a mostrare un cuore».

Lo mostrò chiaramente quando nel 1978 aiutò la tennista Martina Navratilova intercedendo perché le autorità dell’allora Cecoslovacchia del blocco comunista concedessero alla madre di volare a Londra per assistere al torneo di Wimbledon, perché potesse vedere la figlia giocare e vincere. E oggi la tennista entrata nella leggenda ricorda infatti con parole di infinita riconoscenza la duchessa: «Sono così triste per la sua morte, quel che fece per me è stato straordinario». Ancora a Wimbledon, abbracciò in campo la tennista Jana Novotna nel 1993 per consolarla della sconfitta. Mai una Windsor aveva abbracciato in pubblico qualcuno che non fosse della famiglia,

Una Windsor che ha aperto la strada ai tempi nuovi di una Royal Family più attenta alla società. E anche se con le nozze in cui gli occhi della duchessa brillavano in tutto il loro profondo blu, le avevano regalato il titolo di Altezza reale, dopo esser stata a Hong Kong e all’estero per conto della Firm dei Windsor svolgendo egregiamente i suoi Royal engagement, chiese di poter lasciare quel titolo.

Kate, la duchessa di Kent scomparsa ieri, voleva semplicemente tornare a insegnare musica, la sua passione. La regina, legatissima al cugino il duca di Kent, le concesse di insegnare in una scuola come desiderava. E oggi la famiglia reale la piange con affetto sincero.

La parabola umana della duchessa di Kent dimostra anche che una via d’uscita dalla gabbia dorata della casa reale forse avrebbero potuto trovarla anche Harry e Meghan. Senza la Megxit di 5 anni fa.

Il principe Harry è in arrivo a Londra per la serata della charitry WellChil che da molti anni sostiene. Chissà se grazie a Kate, la duchessa di Kent che si era convertita nel 1994 al cattolicesimo e i funerali dovrebbero essere nella Westminster Cathedral di Londra, quel riavvicinamento, quel nuovo incontro con il re suo padre adesso sia davvero possibile?

6 settembre 2025 ( modifica il 6 settembre 2025 | 07:32)