ANCONA – Il mondo della politica anconetana è in lutto per la morte di Paolo Tomassoni, storico esponente della sinistra cittadina e membro fino all’ultimo del Partito Comunista Italiano, forza a cui si era iscritto dal momento della sua ri-costituzione. Tomassoni era in condizioni critiche da giorni e lascia la compagna di una vita Loretta Boni, anche lei militante politica di sinistra iscritta al Pci, figli e nipotina. Fuori dal mondo della politica era conosciuto con il soprannome di “Pallì”.

A darne notizia è stato il segretario regionale del partito Ruggero Giacomini: «Alle 12,10 di oggi (sabato 6 settembre, ndr) – scrive nel comunicato – il compagno Paolo Tomassoni ha cessato di vivere. È con grande tristezza che accogliamo la notizia, un dolore immenso che condividiamo con la compagna Loretta, i figli, la nipotina amatissima e i parenti e amici tutti. Le nostre bandiere sono a lutto per questa che è per noi, uomini e donne del Partito Comunista Italiano di Ancona e delle Marche, di cui Paolo è stato un dirigente di primo piano, una perdita incolmabile».

Paolo Tomassoni dietro il banchetto del PciPaolo Tomassoni sorridente dietro il banchetto del Pci

Il segretario regionale prosegue nel ricordo del compagno e amico che non c’è più: «Paolo era una persona buona, generosa e coraggiosa. È stato in tempi difficili come questi che ci sono stati concessi un combattente solido per la causa dei lavoratori, della pace e per l’uguaglianza e la libertà dei popoli. Anche in queste elezioni regionali è stato in prima fila per la raccolta delle firme e come primo firmatario e presentatore della lista del Pci e della candidata presidente Lidia Mangani». Tomassoni infatti «era convinto che la sinistra potrà uscire dall’attuale stato di subalternità e di confusione solo con la ricostruzione di un forte e autonomo partito comunista e a questo aveva dedicato le sue forze».

 

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Ruggero Giacomini nel finale si lascia andare e spiega il rapporto che lo legava a Paolo: «Per me personalmente è stato l’amico migliore, più che un fratello: ci siamo conosciuti appena venuto in Ancona oltre mezzo secolo fa. Abbiamo fatto viaggi insieme, condiviso ideali esperienze e speranze, ci siamo sostenuti vicendevolmente in tante situazioni difficili. È dura, Paolo, accettare che non ci sei più. Un caro abbraccio col pensiero anche a tante e tanti da cui hai saputo farti voler bene».

 

(Servizio in aggiornamento)