Di fronte sono erette le Hospitality, vestite dagli sponsor – nello stesso modo, per circa cinque anni – e dall’aspetto imponente. Sono tutte uguali: il primo piano è quello tecnico, il secondo è quello che chiamano “suite di ingegneria”: lì alloggiano 30 ingegneri, hanno posizionato circa 750 sensori sull’auto per monitorare 3000 punti d’ingresso al secondo. Ci sono altri 30 ingegneri che seguono il lavoro dal Regno Unito, per assicurarsi che nessuno commetta errori e che alcuna notizia venga divulgata ad altri team.

Chi ha visto F1, nella scena in cui fanno il briefing, è letteralmente la stessa cosa, solo che nel film ci sono solo sei persone, nella vita reale si aggirano intorno a un centinaio. Durante le gare, però, con gli autisti, parlano il meno possibile, per motivi di privacy. La motivazione? Ogni squadra ascolta la radio dell’altra, perché l’evento viene trasmesso in tv.

Poi c’è chi, da remoto, sempre in UK, guida un simulatore, seguendo il pilota in pista, per assicurandosi che la macchina vada alla perfezione. Un lavoro fondamentale: se non dà il feedback giusto, sarà un problema per chi guida in circuito. Facendo i calcoli quindi, a seconda della squadra, ci sono tra le 600 e le 1000 persone che lavorano solo per avere due persone in pista.

courtesy Louis Vuitton

Parlando di misure perfette di un’auto

Tutto è un balance con il peso del pilota. Che non deve superare i 72 chilogrammi (68 è il peso ideale), il che significa che chi è alto circa un metro e 90, come Esteban Ocon, dovrà avere una massa grassa del 3%. Sempre parlando con i piloti, in gara possono arrivare a perdere circa 3 chili, non solo per lo sforzo fisico ma anche perché la macchina corre con circa 50° di calore all’interno della vettura.

Il media pen

La parte finale del Paddock è dove i piloti vengono intervistati post-gara. Sembra un circuito ma fatto di microfoni, uno posto accanto all’altro, dove giornalisti internazionali aspettano di fare le loro domande, spesso simili. Le conversazioni sono registrate e successivamente trasmesse in radio o televisione. Per questo, da giovanissimi, i piloti vengono preparati su come rispondere. Un “allenamento ai media”, come lo chiamano i ragazzi di Formula 1, che li coinvolge dopo prove e gare. Attualmente abbiamo la graduatoria: Max Verstappen in pole position – seguito da Norris, Piastri e LeClerc – terza fila per Kimi Antonelli, quinta per Hamilton.