Solo un miracolo potrebbe risolvere una situazione tanto tragica quanto incredibile: Riccardo Pozzobon, geologo di Selvazzano Dentro (Padova) e professore dell’Università di Padova, risulta disperso da martedì 2 settembre in Alaska, dove si trovava dal 26 agosto insieme a due colleghi per una missione di ricerca finanziata dal National Geographic nell’ambito del “Progetto Gemini”.

La tragedia si è consumata intorno alle 13 sul ghiacciaio Mendenhall: Riccardo Pozzobon si stava preparando per una sessione di ricerca quando per cause ancora in corso di accertamento sarebbe scivolato nelle acque di fusione del ghiacciaio, venendo risucchiato in quello che in gergo tecnico viene chiamato “inghiottitoio”. Una trappola mortale: appena i suoi colleghi si sono accorti di quanto accaduto hanno subito attivato la macchina dei soccorsi. Per due giorni e mezzo le squadre di soccorso hanno cercato ininterrottamente di individuare Riccardo Pozzobon, ma le ricerche sono state sospese. Pressoché impossibile, dunque, sperare di trovare ancora in vita il ricercatore del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, che nel corso della sua carriera accademica ha fatto anche l’istruttore per gli astronauti dell’Esa – Agenzia spaziale europea, tra cui Luca Parmitano.

A dir poco toccato dalla vicenda Nicola Surian, direttore del Dipartimento di Geoscienze: «Riccardo, che era in missione in Alaska, se ne è andato il 2 settembre scorso, lasciando in tutti noi un grande vuoto, come uomo e come ricercatore. In questo tristissimo momento vogliamo portare e far sentire, come Dipartimento, la nostra vicinanza ai familiari e agli amici di Riccardo». Al suo ricordo si aggiunge quello di Francesco Sauro, speleologo e geologo che ha condiviso molte missioni sul campo con Riccardo Pozzobon: «Riccardo era non solo un brillante ricercatore con una passione sconfinata per la geologia, ma era anche una persona generosa e capace di mettere sempre a disposizione le sue competenze con entusiasmo e con una felicità contagiosa. Il contributo scientifico che è riuscito a dare alla geologia planetaria è stato importantissimo ed è stato anche un esempio per la sua capacità di fare squadra e lavorare con tutti». In queste parole, invece, il commosso saluto di Matteo Massironi: «Ciao Riccardo, Caro carissimo amico, compagno di vita, di entusiasmanti scoperte ed esilaranti momenti di gioia. Le scienze planetarie senza il tuo talento non saranno più come prima, dura la nostra vita senza la tua generosa bontà, amaro ogni ricordo del tuo indelebile sorriso».

Un dolore condiviso anche da Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: «Siamo tutti senza parole, affranti. L’intera comunità che forma l’ateneo patavino piange la scomparsa del nostro ricercatore Riccardo Pozzobon. La morte lo ha colto mentre lavorava per il suo ateneo, mentre si cimentava in una delle sue passioni, analizzando i ghiacciai dell’Alaska all’interno di un progetto internazionale importante, finanziato dal National Geographic Grant Program. Il dolore e il senso di ingiustizia, impotenza di fronte a questa morte così prematura si accompagnano alla volontà, già da ora, di ricordare Riccardo. L’Università si stringe attorno alla compagna, al giovane figlio, ai genitori, alla sorella, alle amiche e agli amici del nostro ricercatore». Riccardo Pozzobon lascia la moglie Claudia e il figlioletto Leonardo oltre ai genitori e alla sorella Patrizia.