Il virus del West Nile colpisce anche sul territorio vercellese. All’ospedale Sant’Andrea si sono registrati due casi di pazienti deceduti «con West Nile, e non a causa del virus» precisano dall’Asl Vercelli. Il primo, 88 anni, è morto nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 agosto; il secondo, 90 anni, è deceduto venerdì 29. Si tratta di un paziente vercellese e uno dell’Alessandrino.
Per entrambi i casi, specifica l’azienda sanitaria, «si tratta di casi di pazienti pluripatologici che versavano in stato di grave compromissione fisica pregressa, indipendente dall’infezione del virus». Una terza persona, attualmente degente nel presidio ospedaliero, anch’egli anziano, ha contratto il West Nile, ma è in buone condizioni di salute e sono prossime le dimissioni.
I due decessi sono stati comunicati anche dall’ultimo bollettino di Arbonet, la sorveglianza delle arbovirosi in Piemonte, cioè il gruppo di malattie virali causate da virus trasmessi agli esseri umani da vettori come zanzare e zecche. Tra le più note ci sono la Dengue, la Chikungunya e appunto la West Nile.
Complessivamente, secondo il bollettino Arbonet, i decessi per West Nile nel 2025 in Piemonte sono stati finora tre, di cui due nella settimana dal 25 al 31 agosto. A partire dal 28 luglio le misure di prevenzione relative alle donazioni di sangue ed emocomponenti sono attive in tutta la regione.
Dall’Asl evidenziano come sia «indispensabile mantenere alta l’attenzione, ma senza allarmismi: nell’80% dei casi – osservano dall’azienda sanitaria – l’infezione è asintomatica, il restante 20% manifesta sintomi lievi mentre le forme gravi sono rare, tra lo 0,5 e l’1%. Inoltre, è opportuno precisare che non ogni singolo insetto è in grado di veicolare il virus. Si calcola che solo una zanzara ogni 30.000 possa veicolarlo al proprio interno».
Dal Sant’Andrea arrivano poi una serie di consigli e azioni preventive, già diffuse dal Dipartimento prevenzione: tra le raccomandazioni c’è, ad esempio, l’utilizzo all’aperto di prodotti repellenti contro gli insetti. «È consigliabile schermare porte e finestre con zanzariere, svuotare di frequente sottovasi, copertoni, bacinelle e altri contenitori in cui è presente acqua stagnante, e coprire cisterne e contenitori di raccolta dell’acqua piovana».
Tra i consigli c’è anche il cambio frequente dell’acqua delle ciotole per animali, la verifica della pulizia delle grondaie affinché non siano ostruite, e l’eliminazione da case e condomini di eventuali ripari dove possono annidarsi volatili infetti, come i piccioni.
Sul fronte della lotta al West Nile, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi ha annunciato a fine luglio di aver richiesto al ministero della Salute di poter utilizzare una quota significativa del Fondo sanitario nazionale per una più efficace lotta alle zanzare nei territori esposti. «Siamo al lavoro su una proposta di legge – ha detto Riboldi – che preveda strumenti efficaci di prevenzione e controllo in grado di tutelare i cittadini e di limitare al massimo il rischio di diffusione di virus come il West Nile».
Appena cinque giorni fa c’è stato un altro caso di decesso legato alla West Nile, una donna di 92 anni ricoverata a Novara per un malessere. Dopo una settimana le era stato effettuato il test per appurare la presenza del virus, e l’esito era stato positivo. Le sue condizioni erano peggiorate nei giorni successivi fino alla morte.