“Quando il sole inizia a tramontare, una morbida tonalità dorata sfiora il murale, dandogli vita”, spiega Tanushree. “La fontana viene retroilluminata in modo scenografico, mentre le lampade a muro integrate emettono una luce delicata, simile a quella di una candela, trasformando il cortile in uno spazio magico ed etereo in cui convergono architettura, luce ed emozione”.

Il fascino ornamentale e la ventilazione naturale sono stati aggiunti dalle rigogliose pareti vegetali, che ammorbidiscono l’altrimenti scultorea struttura in pietra. I rampicanti di gelsomino fioriscono alla luce del sole, formando una profumata cortina verde.

Ekansh Goel

“Le generose aperture della cupola fungono da catturavento, incanalando un flusso d’aria costante che si mescola alla fresca nebbia della fontana centrale e al sottile e dolce profumo del gelsomino”, spiega Manish. “Quest’atmosfera crea più di un semplice comfort: evoca un’esperienza spaziale onirica in cui i bordi spigolosi e netti si dissolvono e l’architettura diventa qualcosa non solo da vedere, ma anche da sentire”.

La forma di questo cortile si è evoluta nel corso degli anni, plasmata da una serie di aggiunte ad hoc e di elementi architettonici stratificati. È stata necessaria un’attenta “pulizia” per creare una base in grado di ancorare la nuova “pelle” di pietra fluida che avvolge lo spazio.