E’ sembrata un po’ una fotocopia di quanto successo due settimane fa a Balaton Park. Anche a Barcellona, dopo un sabato da dimenticare, Pecco Bagnaia ha fatto un grande passo avanti nella gara lunga di domenica. Proprio come in Ungheria, ha di fatto dimezzato il distacco della Sprint, presentandosi sotto alla bandiera a scacchi praticamente con lo stesso gap ma con il doppio dei giri percorsi.

Il piemontese è stato capace di sfoderare una grande partenza, risalendo in poche curve dal 21° posto in griglia fino al 12° con la sua Ducati, poi è rimasto agganciato al trenino che ha lottato per la top 5 fino alla fine, chiudendo settimo, ma con il quinto posto davvero a portata di mano. Risultato che forse avrebbe potuto fare anche suo se non avesse dovuto chiedere tanto alla sua gomma posteriore per risalire la china.

“A Balaton ero abbastanza soddisfatto a livello di sensazioni, ma non ero contento del risultato. Oggi non sono contento al 100% per il risultato, però partendo 21° non è che si potesse pensare di fare di più. Fino a metà gara ero contento, perché stavo andando molto forte, riuscivo a recuperare bene ed ero arrivato su Quartararo”, ha detto Bagnaia dopo la gara ai giornalisti presenti a Montmeló.

“Da lì in avanti però ho iniziato ad accusare un po’ l’extra utilizzo della gomma dietro per recuperare e l’ho pagato un po’. Soprattutto gli ultimi 3-4 giri ero veramente in difficoltà con il posteriore, non riuscivo più ad accelerare e quindi, tutto sommato, il settimo posto è un ottimo risultato partendo da 21°. Bisogna cercare almeno di ripartire da oggi, dal Warm-Up, che siamo riusciti a trovare qualcosa che mi ha dato quel minimo di grip in più, che mi ha aiutato ad essere più competitivo oggi”, ha aggiunto.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

Subito dopo la fine della gara, il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, ha spiegato che oggi il tre volte iridato ha utilizzato un forcellone diverso, ma quella non è stata la sola modifica: “Sì, c’è stato un cambio di forcellone, che sicuramente un minimo mi ha aiutato. C’è stato anche il serbatoio della gara lunga che ha aiutato per il grip, ma non voglio entrare nei dettagli”.

Quando gli è stato domandato se ha capito cosa sia stato effettivamente a migliorare così tanto il suo feeling dopo un weekend bloccato nelle posizioni di rincalzo, Pecco ha spiegato: “Basta poco per avere il minimo di feeling in più che fa la differenza. E’ tutto l’anno che si parla di dettagli, di piccole che ti aiutano a sentirti un po’ meglio e di conseguenza ad andare più forte. Ti senti un po’ meglio in ingresso, riesci a sfruttare più velocità e vai più forte in tutto il resto della pista. Piccole cose”.

Nel finale si è visto anche un sorpasso aggressivo ai danni di Ai Ogura (che poi lo ha sopravanzato nuovamente per la sesta piazza), quindi Bagnaia aveva dato la sensazione di aver azzardato qualcosina in più delle ultime uscite. Questo discorso però non gli è piaciuto troppo: “In realtà io rischio da tutta la stagione, rischio tantissimo. La realtà è che, comunque, come ho detto per tutta la stagione, l’anno scorso è stata una lezione. E’ più importante finire le gare piuttosto che stendermi. Comunque adesso, nonostante non abbia ottenuto dei risultati fantastici, sono comunque terzo in campionato e bisogna continuare così”.

All’orizzonte ora c’è Misano, la sua pista di casa, sulla quale è sempre stato molto veloce. Questa volta però il ducatista non vuole commettere l’errore di essere troppo ottimista come aveva fatto dopo Balaton, visto come si erano messe le cose in Catalogna: “Mi piacerebbe arrivare a Misano con questo tipo di velocità e con questa sorta di competitività per vivere un weekend normale. Ma non voglio fare lo stesso errore di Balaton, perché sono arrivato qui convinto di poter essere competitivo. Preferisco aspettare Misano e vedere cosa posso fare”.

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