A Londra 890 manifestanti arrestati per il sostegno al gruppo Palestine Action

La polizia inglese ha arrestato 890 persone che manifestavano fuori dal Parlamento a Londra. Presidio organizzato per sfidare il divieto imposto al gruppo Palestine Action, considerato un’organizzazione terroristica dal governo. Defend Our Juries, il gruppo che ha organizzato la protesta, ha dichiarato che oltre 1.500 persone hanno partecipato alla manifestazione, sedendosi e tenendo in mano cartelli con la scritta “Mi oppongo al genocidio, sostengo Palestine Action”.

Nel giro di pochi minuti gli agenti polizia hanno iniziato ad arrestare i manifestanti, mentre i passanti gridavano ‘Vergognatevi’ e “Met Police, scegliete da che parte stare, giustizia o genocidio”. Ci sono stati alcuni tafferugli e insulti mentre gli agenti trascinavano via i manifestanti. Alcuni dei fermati per aggressione a pubblico ufficiale o reati contro l’ordine pubblico e le restanti ai sensi del Terrorism Act. “Nello svolgimento dei loro compiti oggi, i nostri agenti sono stati presi a pugni, calci, sputi e oggetti lanciati dai manifestanti” ha detto ieri il vice commissario aggiunto Claire Smart, che ha definito ‘intollerabili’ gli abusi rivolti alla polizia. Defend Our Juries ha affermato che l’aggressività è venuta dagli agenti di polizia e ha respinto come “francamente ridicole” le accuse di violenza rivolte ai manifestanti. Più di 700 persone sono state arrestate durante le precedenti proteste e 138 sono state incriminate ai sensi della legge antiterrorismo.

Il governo di Starmer – come riporta Ap – ha messo al bando Palestine Action a luglio, dopo che alcuni attivisti hanno fatto irruzione in una base della Royal Air Force e vandalizzato alcuni aerei per protestare contro quello che definivano il sostegno della Gran Bretagna all’offensiva israeliana contro Hamas a Gaza. Gli attivisti hanno spruzzato vernice rossa nei motori di due aerei cisterna e causato ulteriori danni. La messa al bando ha reso reato il sostegno pubblico all’organizzazione. L’appartenenza o il sostegno al gruppo è punibile con una pena detentiva fino a 14 anni. Palestine Action ha condotto azioni di protesta dirette nel Regno Unito sin dalla sua costituzione nel 2020, tra cui l’irruzione in strutture di proprietà del produttore di armi israeliano Elbit Systems UK, e ha preso di mira altri siti in Gran Bretagna che i partecipanti ritengono abbiano legami con l’esercito israeliano.

Il gruppo ha preso di mira aziende del settore della difesa e infrastrutture nazionali, e secondo i funzionari le loro azioni hanno causato danni per milioni di sterline che compromettono la sicurezza nazionale. Nel vietare il gruppo, l’allora ministra dell’Interno Yvette Cooper aveva affermato: “Le valutazioni sono molto chiare, questa non è un’organizzazione non violenta”. Palestine Action ha ottenuto una sentenza a favore da parte dell’Alta Corte per contestare il divieto, una sentenza che il governo sta cercando di ribaltare. Il caso è ancora in corso, con un’udienza fissata per il 25 settembre. Il governo britannico ha sottolineato che la messa al bando di Palestine Action come gruppo terroristico non influisce su altri gruppi legali – comprese le voci filopalestinesi o filoisraeliane – che fanno campagne o protestano pacificamente. Secondo le stime della polizia, sabato circa 20.000 persone hanno partecipato a una marcia filopalestinese separata a Londra.

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