La Danimarca vuole azzerare le tasse sui libri. L’ha annunciato oggi il ministro della cultura Jakob Engel-Schmidt, che ha parlato di “una crisi dei lettori che sfortunatamente si è diffusa sempre di più” come riporta l’agenzia Ritzau. Lo dicono anche i numeri: i libri acquistati nel 2023 nel Paese sono stati solo 8,3 milioni su una popolazione di 6. In Italia, nello stesso anno, le copie vendute sono state 115 milioni (dati Associazione Italiana Editori).

La tassa più alta del mondo

L’aliquota danese sui libri è del 25%, ed è considerata la più alta al mondo. 43,8 milioni di euro il gettito fiscale annuo che viene generato. Una cifra a cui il governo danese è disposto a rinunciare: “Sono orgoglioso della scelta: questi soldi vanno investiti nella cultura dei danesi” ha detto Engel-Schmidt.

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L’iniziativa della Danimarca non è però una novità assoluta. Già la Norvegia aveva scelto di ridurre a zero l’aliquota sui prodotti editoriali, mentre Finlandia e Svezia applicano rispettivamente il 14 e il 6%. La Svezia, nello specifico, aveva deciso di ridurre la tassa nel 2001, e questo aveva generato effettivamente un aumento nelle vendite.

I dubbi

L’unico neo? Ad acquistare più libri era stato chi già li leggeva, e la mossa non era riuscita a guadagnare nuovi lettori, come avevano evidenziato gli analisti. Se l’obiettivo è l’ampliamento della platea di appassionati, dunque, non è detto che questa sia la soluzione.

Per il ministro danese, infatti, bisogna cominciare fin dall’infanzia: “Abbiamo pensato di migliorare la cooperazione tra le biblioteche e le scuole, così da introdurre più bambini alla buona letteratura”. In realtà, i dati dicono che sono proprio i bambini danesi a trainare il mercato editoriale: i libri più venduti sono infatti quelli dedicati a loro.

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Ora l’obiettivo è far scendere il prezzo delle copie: “Ma – ha avvertito Engel-Schmidt – monitorerò la situazione: se l’abolizione della tassa genererà solo più profitti per gli editori e non un abbassamento dei prezzi, riconsidererò l’idea per capire se era davvero la cosa giusta da fare”.

In Italia

Nel nostro Paese, tutti i prodotti editoriali godono di una aliquota IVA ridotta. Nel caso dei libri cartacei è infatti al 4%. Questa aliquota agevolata si applica sia ai libri sia agli allegati, purché siano venduti insieme alla copia.

Le uniche esenzioni riguardano le pubblicazioni destinate all’insegnamento o a determinate categorie di lettori, come quelle per persone con disabilità. In questi casi l’aliquota scende a zero.