di
Stefano Pancini
L’ultimo saluto allo stilista in provincia di Piacenza. Nel ristorante dove aveva un tavolo preferito: «Veniva spesso dopo aver pregato per la la madre, il padre e il fratello. E prima di andare via passava tra i tavoli a salutare»
Il funerale di Giorgio Armani sarà celebrato nella piccola chiesa di San Martino a Rivalta di Gazzola. Lo stilista, 91enne, venuto a mancare lo scorso 4 settembre, era nato a Piacenza l’11 luglio 1934. «Re Giorgio» ha scelto Piacenza — la sua Piacenza — per il suo ultimo viaggio.
Giorgio Armani, dove sarà sepolto lo stilista
Da Milano, dove all’Armani Teatro di via Bergognone è stata allestita la camera ardente, il feretro arriverà a Piacenza per poi dirigersi verso il piccolo borgo di Rivalta. Il funerale sarà celebrato nel pomeriggio di lunedì 8 settembre da don Giuseppe Busani, parroco di Rezzanello, Momeliano e, appunto, Rivalta.
Alle ore 11, la chiesetta dedicata a San Martino Vescovo (315–397) — il soldato romano che in Gallia abbandonò le armi per abbracciare la Fede — ospiterà un matrimonio. Poi, nel pomeriggio, sarà il momento dell’ultimo saluto a Giorgio Armani, accompagnato dalla musica dell’organo.
L’itero borgo sarà zona rossa per la cerimonia
Nel corso della mattinata di domenica, funzionari della questura di Piacenza hanno effettuato un sopralluogo tecnico, insieme al sindaco di Gazzola, Simone Maserati, allo staff e alla security dello stilista, oltre ai responsabili dell’impresa funebre. Domani, dalle ore 14, tutto il borgo sarà dichiarato «zona rossa».
Rispettando le ultime volontà dello stilista, il funerale si terrà in forma strettamente privata e si prevede la partecipazione di una ventina di persone. Sia a Milano che a Piacenza sarà proclamato lutto cittadino. Al termine delle esequie, la salma verrà con tutta probabilità cremata e, successivamente, le ceneri saranno tumulate nella cappella di famiglia, nel piccolo camposanto di Rivalta.
Le spoglie di Armani non saranno traslate al Famedio di Milano, ma riposeranno per sempre accanto a quelle della madre Maria, del padre Ugo e del fratello Sergio.
I luoghi dell’infanzia dello stilista, il ristorante amato
Giorgio Armani ha sempre dimostrato un profondo legame con Rivalta.
«Dal 1978 veniva qui a mangiare, specialmente il sabato a mezzogiorno», racconta con gli occhi lucidi Sabrina Piazza, proprietaria del ristorante «Antica Locanda del Falco», incastonato nel borgo.
«Non ha mai rinunciato a qualche fetta di coppa piacentina e ai tortelli piacentini ricotta e spinaci», ricorda Piazza, che aggiunge: «Diceva che i nostri tortelli gli ricordavano moltissimo quelli che preparava sua mamma. Così, quando mi avvisava che sarebbe venuto a mangiare qui, glieli preparavo con una pasta più spessa, come piaceva a lui».
La villa in provincia di Pavia a pochi chilometri
Armani arrivava a Rivalta dalla sua villa a Broni, in provincia di Pavia. Immancabilmente, si recava alla cappella di famiglia per rendere omaggio, e poi faceva tappa al ristorante. «Come da sua abitudine, si sedeva sulla panca del tavolo vicino al bancone»— continua Piazza —. Con lui, alcuni collaboratori. Non pranzavano in una saletta isolata, ma tra gli altri commensali. Non si è mai sottratto alle richieste di una foto e, prima di lasciare il locale, faceva un giro dei tavoli vicini per stringere le mani e salutare sorridente tutti. Una volta, una signora seduta in un’altra saletta mi chiese se poteva andare a salutarlo. Così andai da lui per chiedere se fosse possibile esaudire questa piccola richiesta, ma mi spiazzò. «Non faccia scomodare la signora, andrò io a salutarla» mi disse. Si alzò in piedi e andò da lei, scambiando anche qualche chiacchiera».
Allo stadio Garilli è stato osservato un minuto di silenzio prima del fischio d’inizio della prima partita di campionato del Piacenza Calcio. La società biancorossa, con una nota, si è detta profondamente addolorata per la scomparsa di Giorgio Armani, ricordando che sia il padre Ugo sia il fratello Sergio avevano indossato la maglia del club. Non solo: a legare Armani al Piacenza anche il fatto che, negli anni Novanta, fu proprio lui a disegnare le divise di rappresentanza della squadra.
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7 settembre 2025 ( modifica il 7 settembre 2025 | 17:18)
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