Se mangiamo a casa sua, può suonarci il pianoforte. Con tanto di brindisi finale, che fa molto convivialità. C’è un brindisi che le è rimasto nel cuore?
«Penso a quello di Monza, lo scorso anno, quando abbiamo vinto il Gran Premio in maniera inaspettata. Ricordo che dopo il successo sono andato ad incontrare i meccanici, abbiamo parlato della gara e abbiamo brindato: un momento speciale».

D’altronde immagino che la settimana di Monza sia magica: i tifosi fuori da Palazzo Reale, all’apertura di The House of Peroni Nastro Azzurro 0.0%, ne sono la dimostrazione.
«Non è solo una questione di numero di persone, ma di passione che riescono a trasmetterti. Certo, sono sette giorni davvero tosti, ma è proprio l’energia che ci arriva dalla gente a non farci sentire la stanchezza fino a domenica sera, dopo la bandiera a scacchi».

Lasciando per un attimo da parte il mondo delle corse, a cosa brinda oggi Charles Leclerc?
«Al tempo con la mia famiglia. Viaggio talmente tanto che, quando mi ritrovo con le persone care, in particolare con la mia fidanzata (Alexandra Saint Mleux, ndr) e il mio cane, brindo per festeggiare il semplice fatto di essere lì, insieme. Non riuscendoci a vedere così spesso, quel momento di condivisione ha sempre un sapore speciale. Essere un pilota di F1 ti cambia le percezioni, non fai una vita normale: gli affetti sono la mia àncora».