Dimentichiamo le case turistiche nate solo per fare da appoggio a una fuga fuori porta. Dimentichiamo ambienti sacrificati, cucine datate e spazi senz’anima. L’intervento di La Leta Architetti si muove in tutt’altra direzione. Giorgio La Leta, fondatore dello studio, ha scelto una strada personale, lontana dalla standardizzazione del viaggio: l’obiettivo è offrire agli ospiti di questo appartamento un’esperienza abitativa autentica e raffinata. Settimo Boutique Apartment è un attico dove gli spazi si susseguono fluidi, guidando naturalmente verso la zona notte mansardata e infine aprendosi sul terrazzo.
Peter Molloy
Il cuore della casa è proprio la mansarda, un ambiente che respira grazie a una doppia luce zenitale capace di mutare atmosfera nell’arco della giornata. Qui il progetto lavora sulla sezione e sui volumi, calibrati per garantire funzionalità e continuità visiva. Al centro della stanza, un volume trapezoidale, modellato sull’inclinazione del tetto, accoglie il bagno: da un lato ospita un lavabo monolitico in marmo di Carrara, disegnato su misura come un pezzo scultoreo; dall’altro, nella parte più bassa, un guardaroba a giorno compatto e discreto.
Peter Molloy
Il letto, sospeso, si appoggia al volume che diventa testata e elemento architettonico centrale, mentre una vasca freestanding è posizionata in asse con la finestra sul tetto, catturando la luce naturale e trasformando la quotidianità del bagno in un momento di pura contemplazione. Le superfici riflettenti e i dettagli in marmo amplificano la percezione dello spazio e moltiplicano la luce, mentre dettagli inattesi come gli oblò del bagno introducono un richiamo sottile alla natura marina della città. È un equilibrio studiato di pieni e vuoti, materia e luminosità, che trasforma la zona notte in un rifugio intimo e scenografico al tempo stesso.
Peter Molloy
Il verde, filo cromatico del progetto, dialoga con le sfumature calde del noce canaletto, materiale scelto anche per inglobare la cucina in un unico volume lineare. Una scelta che scalda l’ambiente e crea continuità tra gli spazi. La sequenza prosegue con un ingresso-soggiorno che introduce alla cucina su disegno, caratterizzata da ante retrattili che scompaiono quando non servono, lasciando percepire solo la pulizia delle linee. Da qui, l’appartamento si apre verso l’esterno: un terrazzo che guarda l’orizzonte della città, pavimentato con maioliche artigianali verde chiaro e bianche, disegnate appositamente per il progetto. Un dettaglio sartoriale che restituisce personalità e colore all’intervento, sottolineando il legame tra architettura e artigianato locale.
Il progetto ha partecipato all’open call dell’edizione 2024 di Best of Interiors di Elle Decor Italia dedicata alla categoria New Talent, promossa da Dexelance. In occasione del lancio dell’edizione 2025, partecipa alla nuova call. Candidati qui!
Ludovica Proietti ha studiato Architettura per non fare mai l’architetto. Dopo un master in Design ha conseguito un tirocinio con Domitilla Dardi e ne è diventata assistente, sia in cattedra che per la curatela di diversi eventi, specializzandosi in Storia del Design e dell’Architettura. Ha curato talk ed eventi inerenti al design presso lo spazio di co-working romano Ala/34 fino al 2019 e, attualmente, insegna in diversi istituti della capitale ed è senior editor per il blog Cieloterradesign. Consulente e giornalista freelance, ha a cuore la cultura del progetto contemporaneo cercando sempre di privilegiare prospettive mai scontate.