A Berlino i ciclisti rappresentano una parte sempre più importante del traffico urbano. Ma c’è un problema che ogni pendolare in bici conosce bene: i semafori rossi. Fermarsi, ripartire, fermarsi di nuovo. Una sequenza di stop-and-go che rende ogni tragitto meno fluido, più faticoso e spesso induce qualcuno a rischiare, passando col rosso.

Dal 9 settembre 2025, la capitale tedesca sperimenterà un’innovazione destinata a cambiare le regole del gioco: VeloFlow, un sistema digitale pensato per rendere la mobilità ciclabile più sicura e scorrevole.

Ciclabili semafori sicurezza stradaleCos’è VeloFlow e come funziona

Il cuore del progetto è il display GLOSA (Green Light Optimal Speed Advisory), che segnala ai ciclisti fino a 200 metri prima di un semaforo se, mantenendo una velocità di circa 20 km/h, troveranno il verde o il rosso.

In pratica: niente più freni tirati all’ultimo istante, niente più partenze nervose. Con VeloFlow i ciclisti possono regolare la velocità in anticipo, godendosi un tragitto più lineare e meno stressante.

Oltre a rendere l’esperienza più piacevole, l’obiettivo è aumentare la sicurezza stradale riducendo il numero di passaggi col rosso, uno dei comportamenti più rischiosi (e purtroppo diffusi) in città.

L’onda verde per i ciclisti

Il progetto introduce un concetto affascinante: l’onda verde per chi pedala. Se in auto questo meccanismo serve a evitare code e traffico, per i ciclisti significa soprattutto fluidità e benessere. Meno stop-and-go vuol dire pedalare a ritmo costante, senza interruzioni continue che spezzano la concentrazione e aumentano la fatica.

Chi va in bici ogni giorno lo sa: arrivare a destinazione con un’andatura regolare non è solo più veloce, è anche più rilassante.

Dove saranno installati i display

I primi 23 display compariranno su quattro direttrici principali della città:

  • Invalidenstraße (10 display)
  • Stargarder Straße / Schönhauser Allee / Prenzlauer Allee (9 display)
  • Handjerystraße / Prinzregentenstraße (2 display)
  • Langenscheidtstraße / Kreuzbergstraße (2 display)

Il progetto, finanziato all’85% dal Ministero Federale dei Trasporti, prevede un costo di circa 3.000 euro per ogni display (dunque un investimento iniziale di 69.000 euro per i primi 23 che saranno installati, ndr) a cui si aggiungono le spese per elettricità, digitalizzazione e pianificazione.

Berlino laboratorio della mobilità digitale

Dietro VeloFlow non c’è solo un’idea pratica, ma anche una visione: quella di una città in cui i semafori, i ciclisti e in futuro anche i veicoli autonomi dialogano in tempo reale per ottimizzare il traffico.

Le unità stradali di Berlino (RSU) raccolgono i dati dei semafori e li trasmettono ai display. In prospettiva, potranno comunicare anche con auto intelligenti e sistemi di guida cooperativa, aprendo la strada a una mobilità urbana sempre più interconnessa.

E in Italia?

Il test berlinese sarà valutato attentamente nei prossimi mesi. Se funzionerà, potrebbe diventare un modello da replicare anche in altre città.

Ma la domanda sorge spontanea: potrebbe funzionare anche da noi? Pensiamo alle strade con alta frequentazione ciclistica nelle città d’Italia, a partire dalle 14 Città Metropolitane: non sarebbe bello pedalare con la certezza di una piccola “onda verde” per i ciclisti?

E voi, lettori di Bikeitalia, su quali strade italiane vorreste vedere un sistema come VeloFlow?

[Fonte]

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