È morta ad Asti la famosa fotografa Maria Vittoria Backhaus. Aveva 83 anni. Era nata a Milano nel 1942. Negli ultimi anni ha vissuto a Rocchetta Tanaro (Asti). Durante gli studi a Brera (scenografia) frequentò a lungo il Bar Jamaica, a due passi dall’Accademia, in quel periodo ritrovo di intellettuali e artisti.

La carriera: reportage e moda

Iniziò la carriera come fotoreporter (Abc, Tempo Illustrato e altre testate) e si affacciò negli anni milanesi alla fotografia di moda e allo still life. Collaborò con lo stilista Walter Albini (considerato il “padre” del pret-a-porter) e con le riviste Vogue e Io Donna. La sua firma stilistica comprendeva colori accesi e set simili a scenografie di teatro. Nel 2021 ricevette il premio alla carriera intitolato ad Arturo Ghergo. 

Nel 2023 a Casale Monferrato (Alessandria), durante il MonFest, è stata esposta una mostra antologica dei suoi 50 anni di carriera come fotografa. Nel 2025, il Brescia Photo Festival ha messo in mostra una sua retrospettiva con oltre 100 opere. 

Le foto ai Beatles e il libro con Bartoletti

Nel 2025 è uscito per Rizzoli il libro “Come together”, scritto da Marino Bartoletti con scatti inediti di Maria Vittoria Backhaus dedicato al celebre concerto dei Beatles a Milano, al Vigorelli, il 24 giugno 1965.

“Fino alla fine dello scorso anno non la conoscevo”, ha scritto sui social Marino Bartoletti: “Non sapevo che fosse una delle più grandi fotografe italiane (spaziando dalla moda, all’arte, alla ritrattistica, alla pubblicità, allo spettacolo, al life style). Ma, quando la casa editrice Rizzoli mi offrì la fortuna di incontrarla e di vedere le foto rimaste per anni in un cassetto che lei – unica donna presente all’evento – aveva scattato ai Beatles sin dal loro arrivo a Milano nel giugno del 1965, capii che quelle immagini così ‘diverse’ non erano un semplice reportage, bensì l’affresco in bianco e nero di un autentico, prezioso libro di storia. È solo grazie a lei che è nato ‘Come together’. Io non ho fatto altro che didascalizzare un tappeto di piccoli capolavori, frutto del suo enorme talento, della sua sensibilità, della sua cultura, della sua (femminilissima) curiosità, della sua impagabile ironia”.