Durante la menopausa e negli anni precedenti della perimenopausa, tutta l’attenzione di solito si concentra sulle vampate, sui disturbi vaginali e vulvari, sull’aumento del peso. Poco riguardo, invece, viene dedicato alla prevenzione cardiovascolare e alla salute del cuore. I consigli del Professor Giuseppe Massimo Claudio Rosano, specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare, Professore di Farmacologia Università San Raffaele Roma, Presidente Heart Failure Association della Società Europea di Cardiologia.

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Perché prima della menopausa il cuore delle donne è più sano?

La menopausa rappresenta un momento di svolta cruciale per la salute cardiovascolare femminile, principalmente a causa del drastico calo degli ormoni estrogeni che si verifica in questa fase. Gli estrogeni svolgono un ruolo protettivo fondamentale per il sistema cardiovascolare durante l’età fertile.

Durante gli anni riproduttivi, gli estrogeni aiutano a mantenere elastiche le pareti delle arterie, riducono il rischio di aritmie, favoriscono la produzione di colesterolo “buono” (HDL) e contribuiscono a tenere sotto controllo quello “cattivo” (LDL, Lp(a)). Inoltre, questi ormoni hanno proprietà antinfiammatorie e aiutano a regolare la pressione arteriosa. È per questo motivo che le donne in premenopausa hanno generalmente un rischio cardiovascolare inferiore rispetto agli uomini della stessa età.

Cosa succede al cuore in menopausa?

Con l’arrivo della menopausa, però, questo scudo protettivo viene meno. La carenza estrogenica comporta diversi cambiamenti sfavorevoli: aumenta la rigidità arteriosa, si modifica il profilo lipidico con un incremento del colesterolo totale e dei trigliceridi, può aumentare la pressione arteriosa e si verifica spesso un accumulo di grasso addominale. Tutti questi fattori contribuiscono ad accelerare il processo di aterosclerosi, ovvero l’ispessimento e l’indurimento delle arterie che può portare a infarto e ictus.

Aumenta il rischio cardiovascolare: come migliorare lo stile di vita

Non è un caso che le statistiche evidenzino come il rischio di malattie cardiovascolari nella donna aumenti significativamente dopo la menopausa, raggiungendo gradualmente livelli simili a quelli maschili. Per questo è fondamentale che le donne in questa fase della vita prestino particolare attenzione alla prevenzione cardiovascolare attraverso uno stile di vita sano, controlli medici regolari e, quando necessario, un’adeguata terapia medica.

I cambiamenti ormonali che incidono sul cuore e sui vasi sanguigni in menopausa

Durante la menopausa, il corpo femminile attraversa una vera rivoluzione ormonale che ha ripercussioni dirette sul sistema cardiovascolare. Il protagonista principale di questi cambiamenti è il crollo degli estrogeni, ma non è l’unico ormone coinvolto.

Gli estrogeni

Gli ormoni estrogeni, prodotti principalmente dalle ovaie, subiscono un calo drastico che può raggiungere il 90% rispetto ai livelli precedenti. Questa diminuzione ha conseguenze immediate sui vasi sanguigni: le arterie perdono elasticità e diventano più rigide, mentre viene meno l’effetto protettivo che questi ormoni esercitavano sul colesterolo. Senza gli estrogeni, infatti, aumenta il colesterolo “cattivo” (LDL) e diminuisce quello “buono” (HDL), creando le condizioni ideali per la formazione di placche aterosclerotiche.

Il progesterone

Anche il progesterone, l’altro ormone femminile principale, diminuisce drasticamente. Questo contribuisce ad aumentare la ritenzione di sodio e acqua, con ripercussioni sulla pressione arteriosa. Parallelamente, spesso si verifica un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress, che può favorire l’accumulo di grasso addominale e l’innalzamento della pressione.

L’insulina e gli ormoni tiroidei

L’insulina, pur non essendo un ormone sessuale, subisce modificazioni importanti: le cellule diventano meno sensibili alla sua azione, favorendo l’aumento di peso e predisponendo al diabete, entrambi fattori di rischio cardiovascolare.

Gli ormoni tiroidei possono anch’essi subire alterazioni in questa fase, influenzando il metabolismo e la frequenza cardiaca.

Tutti questi cambiamenti ormonali modificano sfavorevolmente la salute cardiovascolare, spiegando perché sia così importante monitorare attentamente questi parametri durante e dopo la transizione menopausale, per intervenire tempestivamente con strategie preventive mirate.