Gli scatti di quest’ultima campagna, ambientati di uno spazio dallo stile piuttosto urban, hanno come filo conduttore il tema della famiglia, scelta da Weber in quanto sinonimo di legami, affetti, connessioni. Per l’occasione, abbiamo parlato con il fotografo del dietro le quinte del suo lavoro. Dagli inizi a oggi.

Credo che il rapporto con la propria famiglia segni tutti in modo profondamente diverso. Per lei e il suo lavoro, inteso come la costruzione di una significativa identità stilistica nella fotografia, quanto e in che modo è stato importante?

La mia grande ispirazione per questo servizio è stata mia sorella, Barbara, purtroppo scomparsa prematuramente. Io e lei eravamo molto diversi: io ero timido, un po’ nerd, lei l’esatto opposto. Ricordo che faceva impazzire i miei genitori. Barbara lavorava nella musica, con persone come David Bowie, Patti Smith, Tom Waists, e aveva una vita piena. Questo mi ha sempre ispirato. Anche io volevo vivere intensamente come lei, e quell’intensità ho cercato di riproporla, a modo mio, attraverso le fotografie. Quando scatto, infatti, mi concentro di più sulla vita delle persone rispetto a ciò che indossano. In molti mi chiedono come sia possibile, dato che sono un fotografo di moda, eppure il mio obiettivo, alla fine, è sempre stato quello di far sentire le persone viste, amate, attraverso le foto. E, lo ammetto, la fotografia, per me, era anche un mezzo per essere popolare a scuola, per incontrare persone interessanti.

EvotoBruce Weber