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Redazione Roma

L’inchiesta sul caso Almasri vede il ministro Nordio indagato per omissione di atti di ufficio e favoreggiamento

Giusi Bartolozzi capo gabinetto del ministro Nordio è stata iscritta dalla Procura di Roma quale indagata per il reato di cui all’art. 371 bis CP, ovvero false dichiarazioni al pm. La Bartolozzi risulta iscritta in relazione alle informazioni rilasciate innanzi al Tribunale dei Ministri, qualificate come mendaci, nell’ambito di una parte della inchiesta sul caso Almasri che vede il ministro Nordio indagato per omissione di atti di ufficio e favoreggiamento. 

Versione «mendace»

L’inchiesta che ha riguardato il rimpatrio in Libia di Osama Almasri (avvenuto il 21 gennaio scorso) si è allargata inevitabilmente alla capo di gabinetto di Carlo Nordio, dopo che il Tribunale dei ministri aveva definito la ricostruzione di Bartolozzi «una versione da ritenere sotto diversi profili inattendibile e, anzi, mendace». L’accusa, insomma, è che Bartolozzi abbia mentito ai magistrati.



















































«Sono serena»

Ai primi di agosto, in seguito alla pubblicazione (su tutti i quotidiani) di indiscrezioni in merito Bartolozzi s’era definita «serena» ostentando grande sicurezza. La plenipotenziaria del ministero della Giustizia aveva ribadito la propria versione: «Da quando abbiamo ricevuto le carte della Corte Penale Internazionale a quando è stato scarcerato Almasri sono passate solo 24 ore. Non c’è stato alcun ritardo. Abbiamo seguito le procedure in maniera corretta» ma il procuratore capo Franco Lo Voi ha iscritto il suo nome sul registro degli indagati. Un passo inevitabile nel momento in cui il Tribunale dei ministri aveva ravvisato incongruenze nella versione offerta da Bartolozzi ai magistrati.

Critiche dall’opposizione

Dall’opposizione arrivano critiche: «Il caso Almasri rischia di diventare il Watergate italiano: mina la credibilità delle istituzioni e mette in discussione il rispetto stesso dello Stato di diritto – attacca Angelo Bonelli (Alleanza verdi Sinistra) Liberare un criminale assassino, stupratore non solo è stato un atto contro la legge del governo meloni ma un atto contro la dignità dell’Italia e la morale pubblica»


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9 settembre 2025 ( modifica il 9 settembre 2025 | 14:53)