Gli ultimi chilometri della propria corsa nel ciclismo la Ceratizit Pro Cycling Team li ha macinati pochi giorni fa negli Stati Uniti a Baltimora per la Maryland Cycling Classic Women, chiusa con un quinto posto. Dopo dieci anni, di cui gli ultimi due nel WorldTour, la formazione tedesca chiude un’attività che non è stata anonima nel mondo del ciclismo femminile.
Gli annunci
La prima avvisaglia era arrivata a maggio, quando arrivò l’annuncio che l’azienda tedesca title sponsor della squadra non avrebbe proseguito la collaborazione. Si sono succedute tante voci di un possibile rilancio con altri sponsor, ma il 26 agosto è arrivata la dolorosa conferma ufficiale attraverso il comunicato stampa che mette fine ad una formazione capace di conquistare 65 vittorie su strada (di cui 13 WorldTour compresa la tappa al Tour Femmes nel 2024), 16 titoli mondiali su pista e quattro medaglie olimpiche.
Fortunato Lacquaniti ha trascorso tre stagioni alla Ceratizit Pro Cycling
Fortunato Lacquaniti ha trascorso tre stagioni alla Ceratizit Pro Cycling
«L’attuale clima economico – le parole del general manager francese Claude Sun nel comunicato – ha avuto un impatto significativo sulla capacità di mantenere una squadra WorldTour. Nonostante i nostri sforzi per ottenere nuove sponsorizzazioni, l’aumento dei costi e le attuali condizioni hanno reso impossibile continuare. E’ con profondo rammarico che confermiamo la fine di Ceratizit Pro Cycling dopo questa stagione. I nostri più sentiti ringraziamenti vanno al Gruppo Ceratizit, a Orbea, e a tutti i nostri sponsor per un decennio di incrollabile supporto. E ancora a tutte le nostre atlete, al personale e ai tifosi per la loro dedizione e passione nel corso degli anni».
A quel punto hanno iniziato a scorrere i titoli di coda con la litania dei post social di tutti i partner produttori di materiali tecnici della Ceratizit. Contemporaneamente alcune atlete si erano già accasate altrove a partire dal 2026: Burlova alla Cofidis, Hengeveld alla Visma | Lease a Bike e Jaskulska alla Human Powered Health. Le altre in organico invece dovranno trovare sistemazione, tra cui l’azzurra Sara Fiorin. Così abbiamo voluto sentire il diesse Fortunato Lacquaniti, l’altro italiano della squadra, per capire com’è stata gestita la notizia e sapere come sarà il suo futuro.
Il 2025 della Ceratizit si era aperto molto bene con la vittoria di Hengeveld al Down Under. L’olandese andrà alla Visma
Il 2025 della Ceratizit si era aperto molto bene con la vittoria di Hengeveld al Down Under. L’olandese andrà alla Visma
Fortunato innanzitutto ti chiediamo come sono state le tue tre stagioni con la Ceratizit?
Sono state stagioni importanti nelle quali siamo cresciuti tutti assieme, anche se il livello di partenza era già buono. Credo che abbiamo costruito qualcosa di importante. Il mio ingaggio era finalizzato all’obiettivo di arrivare nel WorldTour e ce l’abbiamo fatta. L’anno scorso abbiamo conquistato 20 vittorie, risultando la seconda squadra al mondo dietro ad una corazzata come la SD Worx (con 63 centri, ndr).
Vittorie di peso, giusto?
Sicuramente sono stati successi di qualità. Ho ormai trent’anni di esperienza nel ciclismo femminile e posso dirvi che non è stata un risultato da poco. Lo abbiamo ottenuto prima di tutto con un budget molto più contenuto rispetto a quelle 6/7 formazioni più forti e ricche. Poi lo abbiamo ottenuto con talenti in rampa di lancio o atlete che dovevano ritrovare smalto. La soddisfazione più grande è quella di aver mandato le ragazze più forti nei team più importanti.
Katie Archibald è stata una delle più forti atlete della pista. Per lei due ori olimpici, sei mondiali e ben venti europei tra le varie specialità
Le sue ultime tre stagioni Archibald le ha fatte tesserata con la Ceratizit correndo pochissimo su strada e molto in pista
Katie Archibald è stata una delle più forti atlete della pista. Per lei due ori olimpici, sei mondiali e ben venti europei tra le varie specialità
Le sue ultime tre stagioni Archibald le ha fatte tesserata con la Ceratizit correndo pochissimo su strada e molto in pista
Qual è il ricordo più bello?
Tutte le vittorie sono state belle e probabilmente tutti direbbero quella di Kerbaol al Tour Femmes l’anno scorso che di fatto ha chiuso un cerchio. In realtà io sono legato ad altri due momenti sempre con Cédrine. Il primo è quello della maglia bianca al Tour 2023. Eravamo partiti con quella speranza, ma sapevamo che la concorrenza era alta. Poi giorno dopo giorno abbiamo capito che potevemo vincere la classifica delle giovani. Difenderla sul Tourmalet l’ultimo giorno è stato davvero bellissimo (Kerbaol chiuderà dodicesima nella generale, ndr). Per noi ha avuto il valore di una vittoria piena.
E il secondo?
Il successo di tappa di Kerbaol al Tour 2024 nasce a maggio quando vince la Durango Emakumeen Saria in Spagna. Quel giorno diluviava e si arrivava al termine della discesa. Avevamo studiato tutto bene sfruttando le sue doti da discesista. Con quella vittoria abbiamo realizzato che stavamo lavorando molto bene e che in pratica era una prova generale per la frazione del Tour che aveva un finale molto simile.
Quando avete saputo che la squadra avrebbe chiuso?
Dopo l’annuncio della Ceratizit azienda a maggio, il management della squadra ci ha messo al corrente della situazione. La speranza era quella di poter continuare, però eravamo anche liberi di trovare una nuova squadra per l’anno prossimo. Per la verità sia io che altri dirigenti, a titolo personale, abbiamo provato a vedere se riuscivamo a coinvolgere nuovi sponsor per continuare, perché tutti, staff e atlete, sarebbero rimasti. D’altronde la Ceratizit ha sempre avuto una dimensione molto umana che mescolava molto bene professionalità con ambiente famigliare.
La francese Miermont è stata protagonista al Giro Women arrivando seconda dietro Henderson nella tappa dell’Aprica
Sara Fiorin è l’ultima italiana della Ceratizit. Prima di lei Vieceli, Magnaldi, Confalonieri, Alessio, le sorelle Fidanza e Arzuffi
La francese Miermont è stata protagonista al Giro Women arrivando seconda dietro Henderson nella tappa dell’Aprica
Sara Fiorin è l’ultima italiana della Ceratizit. Prima di lei Vieceli, Magnaldi, Confalonieri, Alessio, le sorelle Fidanza e Arzuffi
Com’è stato andare alle corse sapendo già di chiudere?
La notizia ovviamente ha scosso tutti. Tuttavia alle ragazze ho detto che dovevano mettere da parte i cattivi pensieri e concentrarsi sulle gare che dovevamo fare. E la prima era il Giro Women, dove ci siamo fatte vedere. Siamo state protagoniste con Miermont alla seconda tappa e con la canadese Van Dam, che si è rivelata l’ennesimo talento scoperto. Con noi era la prima volta che correva in Europa ed ha fatto bella figura, tanto che ha già un triennale con un’altra squadra.
La motivazione quindi è sempre rimasta alta?
Assolutamente sì, anche perché durante il Giro Women non c’era ancora la certezza di chiudere. Ho ricordato alle ragazze che se fossero andate forte lo avrebbero fatto nel loro interesse. Sia se la Ceratizit avesse proseguito, sia per trovare un nuovo ingaggio se la squadra avesse cessato l’attività. E così è stato. Devo dire che gli stimoli non sono mai mancanti nemmeno nello staff, che ci ha sempre supportato in qualsiasi cosa. Le atlete e il resto della squadra sono stati encomiabili, onorando ogni gara.
Il successo più importante nella storia della Ceratizit è quello di Kerbaol alla sesta tappa del Tour Femmes 2024
Nel 2024 Sandra Alonso vince al Thuringen, gara importante per la squadra. La spagnola ora sta per diventare mamma
Il successo più importante nella storia della Ceratizit è quello di Kerbaol alla sesta tappa del Tour Femmes 2024
Nel 2024 Sandra Alonso vince al Thuringen, gara importante per la squadra. La spagnola ora sta per diventare mamma
L’anno prossimo dove vedremo Fortunato Lacquaniti?
Come vi dicevo prima, prima che arrivasse l’annuncio ufficiale sono stato abbastanza concentrato su altri aspetti per il bene della società. Solo recentemente ho riattivato dei contatti per il 2026 con qualche team. Non ho ancora firmato nulla e stiamo ancora valutando. Ho già vissuto la chiusura della Alè-Cipollini e so come ci si sente quando si chiude un ciclo dopo tanto tempo. Infatti ho avuto anche il pensiero di smettere e sto riflettendo anche su questo, però il termine “pensione” mi piace poco. Vorrei chiudere in un altro modo, penso di poter dare ancora un contributo con la mia esperienza.