Il legame con la famiglia ha plasmato la persona e anche il percorso professionale di Nkounkou. Secondo di tre fratelli, il terzino granata cresce sotto l’ala del padre, lavoratore per il comune di Cergy-Pointoise, e della madre, assistente alla formazione. “Ero un bambino piuttosto indisciplinato – ha raccontato Niels due anni fa in un’intervista concessa a Onze Mondial – Non ero molto concentrato a scuola e nemmeno fuori. A calcio però ero un’altra persona, molto più attento. Con il tempo sono maturato”. Scuola e calcio in età scolastica formano un binomio e su questo il padre di Nkounkou è sempre stato chiaro: l’una va di pari passo con l’altro. Così la passione per il pallone, nata proprio grazie al padre che allenava una squadra Senior di Cergy-Pontoise e portava i figli al campo, è sempre stata subordinata all’impegno scolastico. Su questo un aneddoto: “Quando ero alle medie, avevo circa 15 anni, avevo combinato un pasticcio. Sapevo che il preside avrebbe chiamato a casa. Quindi sono tornato rapidamente a prendere le mie cose per andare a calcio. Ma mio padre era già al telefono. E proprio mentre stavo per uscire dalla porta, ha riattaccato e mi ha proibito di andare. Quando combinavo qualche guaio a scuola, la punizione era questa: niente calcio”. Con il pallone amore a prima vista: “Ho iniziato a giocare a cinque anni. Non ho mai provato nessun altro sport”.