Raggiunta oggi una fondamentale intesa-quadro tra la procedura di Amministrazione Straordinaria di Speedline (azienda di Santa Maria di Sala che produce cerchi in lega) e il Gruppo svizzero Ronal, che detiene la proprietà degli immobili.
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L’intesa si è formalizzata a Roma nel corso di un incontro presieduto dal sottosegretario al Ministero delle Imprese con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, con le strutture tecniche del Ministero, i commissari straordinari e i rappresentanti del Gruppo Ronal. L’accordo consente di chiudere in via definitiva i contenziosi legati alla dismissione dello storico sito produttivo di Santa Maria di Sala, che impegna 260 lavoratori, segnando un punto di svolta nelle prospettive di rilancio industriale dell’azienda.
Un contenzioso lungo quattro anni
Si mette così la parola fine al lungo contenzioso che ha tenuto in stallo lo stabilimento negli ultimi quattro anni. La gestione del fondo Callista, a cui i nuovi proprietari di Ronal avevano ceduto il complesso, è stata infatti così disastrosa, volta a una deindustrializzazione piuttosto esplicita, da portare anche le istituzioni italiane a valutare le vie legali. Oggi anche il Cda di Ronal è tornato sui propri passi e ha deciso di chiudere la vicenda sottoscrivendo un accordo al Ministero ed evitando così le vie giudiziali.
Nell’ambito dell’intesa, il Gruppo Ronal ha convenuto di cedere a titolo simbolico – al prezzo di un euro – il compendio immobiliare che ospita l’attività produttiva alla società italiana in Amministrazione Straordinaria. Tale operazione consentirà ai Commissari, prossimi all’avvio di una gara internazionale per la cessione del complesso aziendale, di presentare un’offerta integrata e particolarmente attrattiva per investitori industriali solidi e qualificati.
«L’intesa raggiunta rappresenta un segnale importante per il nostro sistema industriale e per il territorio veneto. Si apre una nuova fase di rilancio per uno stabilimento strategico del settore automotive. Ringrazio Ronal per il senso di responsabilità dimostrato», ha dichiarato il ministro Urso. «Riconosciamo con convinzione l’impegno e lo sforzo profusi da tutte le parti per il raggiungimento di questa importante intesa. In soli otto mesi è stato avviato un percorso concreto e significativo, e l’accordo firmato oggi rappresenta un passaggio fondamentale», ha affermato la sottosegretaria Bergamotto.
L’obiettivo della gara è quello di individuare un investitore industriale che rilanci il marchio Speedline e i volumi di vendita, salvaguardando i livelli occupazionali – pari a circa 250 addetti – e riportando l’azienda alla leadership nel mercato dei cerchi in lega per vetture ad alte prestazioni e da competizione. Grazie a questa intesa, dice il ministero, Speedline potrà offrire agli investitori una struttura di proprietà dotata di infrastrutture avanzate, un apparato industriale ad alta tecnologia e capacità produttiva, e un capitale umano altamente qualificato. Un pacchetto competitivo, in grado di attrarre nuovi investimenti e rilanciare un’eccellenza storica del comparto automotive italiano.
I commenti dei sindacati e della regione Veneto
«Come organizzazioni sindacali riteniamo positivo che la vicenda si chiuda senza dover passare attraverso le aule di tribunale – commentano Fim Cisl e Fiom Cgil – Un plauso va a tutti le lavoratrici e i lavoratori che hanno sempre creduto e sostenuto la propria impresa, con sacrifici e difficoltà. È stato un percorso lungo e difficile, il risultato di una collaborazione costante che ha visto una forte sinergia tra parti sociali, commissari straordinari, regione e ministero. Questa vicenda dovrà servire da esempio, affinché situazioni simili non si ripetano, a danno del territorio e delle persone». Si tratta di un punto di svolta che sia i sindacati sia i commissari presumono sia definitivo.
«Gli esiti di questa negoziazione stragiudiziale erano tutt’altro che scontati e il pericolo di lunghi strascichi legali era dietro l’angolo, per questo è stato necessario un grande lavoro di squadra tra le istituzioni e le parti – ha chiarito l’assessore al lavoro della regione Veneto Valeria Mantovan – Mi sento di ringraziare particolarmente il Ministro Urso, il sottosegretario Bergamotto e il responsabile della Struttura per la crisi di impresa, Mattia Losego, oltre alla terna di commissari straordinari: Maurizio Castro, Alfonso Celotto e Giovanni Patti».