In un match giocato a oltre 4 mila metri e con una squadra rivoluzionata, arriva la prima sconfitta da ct. Proteste del presidente della federazione brasiliana: “Una vergogna”. Wesley lasciato a riposo
Mauricio Cannone
10 settembre 2025 (modifica alle 08:25) – RIO DE JANEIRO (BRASILE)
Alla Bolivia riesce il miracolo. Col vantaggio dell’altitudine e con un gol su rigore di Miguelito 1-0 il Brasile di Carlo Ancelotti, alla prima sconfitta in quattro partite sulla panchina verdeoro. Così i boliviani scavalcano il Venezuela al settimo posto del girone unico sudamericano e agganciano il settimo posto che vale gli spareggi intercontinentali (in palio due posti, si gioca in Messico a marzo) contro due nazionali della Concacaf, una africana, una asiatica e una oceanica (Nuova Caledonia) per provare la qualificazione al Mondiale in Stati Uniti, Canada e Messico. La Bolivia ringrazia la Colombia, che batte il Venezuela in trasferta per addirittura 6-3. Il Brasile si era già guadagnato il posto, ma finisce con la peggior classifica nella storia delle qualificazioni mondiali: quinto. La responsabilità non è certo di Ancelotti, arrivato alla fine del torneo, dopo risultati insoddisfacenti con altri due ct.
nove cambi—
Il Brasile scende in campo con nove cambi rispetto alla vittoria per 3-0 sul Cile nella gara precedente. Ancelotti lo aveva annunciato, l’intenzione era di fare esperimenti e risparmiare alcuni giocatori dagli effetti dell’altitudine. Si gioca ad El Alto, 4.150 metri sul livello del mare, più alto di La Paz. Il romanista Wesley, l’unico italiano tra i convocati, rimane fuori per dolori muscolari. In campo: Alisson in porta, difesa con Vitinho, sostituto di Wesley, Fabrício Bruno, Alex, Caio Henrique; centrocampo con Andrey Santos, Bruno Guimarães, Lucas Paquetá; in attacco Luiz Henrique, Richarlison e Samuel Lino. Solo l’ex romanista Alisson e Bruno Guimarães erano stati titolari nella partita precedente. Un 4-3-3 anziché il 4-2-4 inziale contro il Cile. La Bolivia, pure nel 4-3-3, si schiera con Lampe; Medina, Haquín, Morales, Fernández; Villamil, Matheus, Vaca; Miguelito, Monteiro, Paniagua.
ossigeno—
L’altitudine è storicamente un vero incubo per le squadre brasiliane di club e nazionale. Vengono prese delle precauzioni: ad ogni giocatore brasiliano è riservata una confezione di ossigeno. Il pallone a causa dell’aria più rarefatta viaggia più velocemente. Si vede fin da subito che i ragazzi di Ancelotti ne sentono gli effetti. La Bolivia deve vincere e comincia meglio. Prima occasione degna di nota al 16’ di partita: tiro angolato di Miguelito (attaccante dell’América Mineiro proprio della Serie B brasiliana), il talento che spicca nei padroni di casa, con deviazione in corner da Alisson. Il Brasile riesce ad equilibrare le azioni solo alla fine del primo tempo.
ancelotti protesta—
Al 45’pt, il Var chiama l’arbitro cileno Cristian Garay, che poi segnala un fallo da rigore di Bruno Guimarães su Fernández, il penalty è trasformato da Miguelito al 48’pt. Alisson sfiora il pallone, però il boliviano centra l’angolino basso. Ancelotti protesta con l’arbitro all’inizio dell’intervallo per la segnalazione del fallo in area.
nuova vita—
Al 15’ della ripresa Ancelotti ne cambia 4: Marquinhos al posto di Vitinho; João Pedro per Richarlison; Estêvão subentra a Samuel Lino; Raphinha rimpiazza Luiz Henrique. Il Brasile migliora rispetto al primo tempo. È più incisivo. Al 27’st, Jean Lucas sostituisce Andrey Santos a centrocampo. Al 40’st parata di Alisson su colpo di testa di Algarañaz, subentrato a Monteiro. Il Brasile pressa ancora agli ultimi minuti, ma la serata è della Bolivia. Al fischio finale esplode la festa, con i boliviani che si buttano a terra. Giocheranno gli spareggi. Sono assenti dalla fase finale dei Mondiali fin dal 1994.
oratorio—
Carlo Ancelotti ammette le difficoltà della Seleção: “È stata una partita difficile a livello fisico e tecnico, un calcio un po’ diverso”. Ha pure protestato contro il comportamento delle forze dell’ordine e gli organizzatori sul campo: “Di questo aspetto non si devono occupare gli allenatori, ma gli ufficiali di gara”. Samir Xaud, presidente della Cbf (Confederazione Brasiliana di Calcio), è stato più esplicito: “Abbiamo giocato contro 14 (gli 11 boliviani, arbitro e guardalinee, ndr). È triste quello che è successo qui oggi. Siamo venuti qui per giocare a calcio e ciò che abbiamo visto fin dal nostro arrivo è stato antigioco. A 4.000 metri di altitudine, abbiamo giocato contro gli arbitri, la polizia e raccattapalle, togliendo palloni dal campo e mettendone altri. È stata una vergogna. Calcio da oratorio”. Pure alcuni palloni sono apparsi sgonfi per rinforzare la melina boliviana, secondo altre proteste brasiliane. “Ho piena fiducia nella squadra per avere una Coppa del Mondo di successo, per lottare in ogni partita – ha concluso Ancelotti -. Ovviamente, alcune cose possono migliorare. Quella di oggi è stata una partita unica, molto complicata per noi”.
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