Il direttore di gara (favorito Colombo) della sfida dell’Allianz avrà una telecamera di appena 6 grammi per mostrare al pubblico la propria visuale dal campo. Al momento è una sperimentazione, ma in futuro…


Matteo Dalla Vite

Giornalista

10 settembre – 07:30 – MILANO

Sarà molto probabilmente Andrea Colombo (in ballottaggio con Simone Sozza nelle designazioni in uscita a breve) a mostrare a tutti il proprio punto di vista. Siamo a un passo da un’altra svolta storica: perché siccome tutti ci siamo chiesti almeno una volta nella vita “ma cos’ha visto l’arbitro?” ecco che in Juventus-Inter di sabato alle 18 — per ora in via sperimentale — il direttore di gara avrà una cosiddetta “bodycam”, che in gergo arbitrale é “Refcam”, la telecamera del “referee”, arbitro appunto, e grazie a quella mostrerà le immagini del campo secondo la propria visuale, una sorta di cortometraggio della partita. Urbi et orbi, diciamo così. Le immagini saranno un po’ ballerine se il direttore di gara è di corsa, nitide e ferme sui calci piazzati, frutto dell’occhio computerizzato che diverrà l’ottica di tutti da casa (in tv) e, in alcuni casi, anche sul maxischermo dello stadio in questione. Lo show va avanti. E l’arbitro è ormai diventato un portatore sano di tecnologia multifunzionale. 

Perché—  

Inizialmente “parcheggiata” — a differenza delle spiegazioni dell’arbitro al microfono e degli 8 secondi per la rimessa in gioco del portiere, novità messe a disposizione dall’Ifab e accolte in Serie A già dalla prima giornata — la novità della Refcam è comparsa al Mondiale per Club in Usa: “Pensavamo — ha detto recentemente Pierluigi Collina, presidente della Commissione arbitrale Fifa — che sarebbe stata un’esperienza interessante per i telespettatori, abbiamo ricevuto commenti molto positivi e insomma ha superato anche le nostre aspettative. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di vedere ciò che l’arbitro vede sul campo di gioco. E questo non solo a scopo di intrattenimento, ma anche per allenare gli arbitri stessi e spiegare perché qualcosa non fosse stato visto sul campo di gioco”. 

Come e quando—  

La micro-camera ad alta risoluzione, con il peso di soli 6 grammi, verrà montata alla base dell’archetto del microfono del Primo Ufficiale di gara e sarà utilizzata nel corso del riscaldamento, in diretta durante il match, in occasione della preparazione dei calci di punizione e in situazioni analoghe, o per replay dall’alto tasso di spettacolarità. Essendo la Refcam compresa nel novero di telecamere a disposizione della produzione televisiva, sarà regolarmente consegnata come segnale isolato al Var. “L’introduzione della Refcam nel nostro campionato rappresenta non solo un ulteriore passo nel percorso di innovazione ma soprattutto fornisce finalmente ai tifosi la reale prospettiva della vista dell’arbitro” ha affermato Luigi De Siervo, ad della Lega Calcio Serie A. Poi, ecco il presidente Aia Antonio Zappi: “È un compito ulteriore ed aggiuntivo che viene richiesto ai nostri ragazzi per valorizzare lo spettacolo del calcio con prospettive inedite ed immagini esclusive, al quale noi aderiremo con la consueta disponibilità all’innovazione tecnologica. Auspichiamo tuttavia che presto queste novità possano diventare anche produttive per generare nuove risorse economiche per la crescita e la formazione del movimento arbitrale”. 

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Prova tv?—  

Attenzione, poi, al risvolto disciplinare, ma solamente se e da quando tutte le gare avranno l’arbitro dotato di Refcam, quindi in regime di par condicio per tutto il campionato: la Refcam stessa sarà anche un deterrente per i giocatori, che staranno più attenti prima di farsi scappare un gesto o una parola di troppo. Uno strumento in più per fatti violenti o per situazioni sfuggite in tempo reale e alle telecamere. E in futuro il tutto potrebbe diventare anche prova-tv. Per ora siamo in fase di sperimentazione con Juventus-Inter, una prima volta tutta da ispezionare. In Inghilterra la prima volta (United-Crystal Palace, 2024) fu a scopo di documentario sulla vita arbitrale, in Bundesliga è stata sperimentata due volte e ora tocca a noi, anticipatori delle tecnologie legate all’arbitro, dal Var in poi. Siamo dentro un’altra storia. Anzi, un altro film.