Con il via libera della Conferenza Stato-Regioni, la telemedicina entra ufficialmente nella struttura del Servizio Sanitario Nazionale. Il nuovo decreto definisce regole operative, governance, sicurezza e servizi minimi da garantire in modo uniforme su tutto il territorio. Agenas avrà un ruolo centrale nel coordinamento nazionale, mentre alle Regioni spetterà la gestione delle infrastrutture locali. Un passo fondamentale per rendere la sanità più accessibile, digitale e integrata.
Un passo atteso nel PNRR salute
Regolamentata la governance della nuova Piattaforma nazionale di telemedicina e delle infrastrutture regionali
Con l’approvazione definitiva in Conferenza Stato-Regioni, la telemedicina entra ufficialmente a far parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) come servizio strutturale, superando la fase dei progetti pilota e delle iniziative frammentate sul territorio.
Il via libera allo schema di decreto firmato da Ministero della Salute, MEF e Presidenza del Consiglio rappresenta un punto di svolta operativo e organizzativo nella digitalizzazione dell’assistenza sanitaria.
Il provvedimento regola la governance della nuova infrastruttura nazionale di telemedicina – la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) – e delle infrastrutture regionali (IRT), definendo compiti, flussi, interoperabilità e sicurezza nella gestione delle informazioni cliniche. L’entrata in vigore è prevista per il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Verso una telemedicina omogenea in tutto il Paese
Uno dei nodi centrali della riforma è l’obiettivo di garantire prestazioni omogenee a tutti i cittadini, a prescindere dalla Regione di residenza. Il decreto individua e disciplina i servizi minimi da assicurare su tutto il territorio nazionale: televisita, teleconsulto, telemonitoraggio e teleassistenza, oltre a funzioni di seconda opinione e supporto ai caregiver.
Gli esiti delle prestazioni verranno integrati nel Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, rendendo i dati accessibili sia ai professionisti sanitari che ai pazienti in ottica di continuità assistenziale. Sarà compito delle Regioni assicurare il corretto funzionamento delle infrastrutture locali (IRT), garantendo interconnessione e fruibilità dei servizi.
Agenas al centro della regia nazionale
La regia nazionale è affidata ad Agenas, che si occuperà di coordinare lo scambio dati con l’Ecosistema Dati Sanitari (EDS) e il FSE. Il Ministero della Salute avrà funzioni di indirizzo e verifica, mentre l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) vigilerà sugli standard di sicurezza informatica.
Per tutelare la riservatezza delle informazioni sanitarie, il decreto adotta le disposizioni del GDPR e del Codice privacy, prevedendo registrazione delle operazioni, sistemi di autenticazione avanzati (SPID, CIE, TS-CNS), crittografia dei dati e monitoraggio costante degli accessi. Ogni violazione della sicurezza dovrà essere segnalata con tempestività.
Programmazione, HTA e sostenibilità economica
Oltre alla funzione clinico-assistenziale, la Piattaforma sarà anche uno strumento di governo: attraverso l’Ecosistema Dati Sanitari sarà possibile estrarre informazioni per pianificare i servizi, valutare le performance, monitorare tecnologie sanitarie (HTA) e produrre evidenze utili per orientare le politiche pubbliche.
Le risorse economiche per la gestione della piattaforma saranno stabilmente allocate ad Agenas a partire dal 2026, con 12,5 milioni di euro per il primo anno e 25 milioni annui dal 2027, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica.
Un’opportunità per professionisti e pazienti
L’operatività della telemedicina rappresenta un cambio di paradigma nell’organizzazione dell’assistenza, che coinvolge direttamente medici, infermieri e operatori sanitari. L’accesso da remoto a televisite, il monitoraggio a domicilio e la disponibilità strutturata di dati clinici aprono a modelli di assistenza più flessibili, più vicini ai bisogni della popolazione e capaci di alleggerire il carico sui servizi in presenza, soprattutto nelle aree interne o meno servite.
Con la partenza della PNT, l’Italia compie un passo deciso verso un modello sanitario digitale, interoperabile, sostenibile e centrato sul paziente. Ora l’attenzione si sposta sulla fase attuativa, affinché l’opportunità si trasformi in beneficio reale per cittadini e operatori.
Tags :