Una villa a Capri degli anni ’50 vive una nuova vita grazie all’architetto, AD100, Giuliano Andrea dell’Uva.

Molto più su della piazzetta, molto oltre lo spartiacque della Croce, Capri si fa più autentica, e più scoscesa, punteggiata di case coloniche, orti e giardini. È la zona attraversata dalla strada di Tiberio, che conduce a Villa Jovis, una delle tre residenze dell’imperatore romano sull’isola. Qui, non lontano dal sito archeologico, l’AD100 Giuliano Andrea dell’Uva ha dato vita a un progetto di recupero architettonico e paesaggistico che è molto più di un semplice restyling: è la restituzione dell’anima a una casa caprese degli anni ’50, sospesa tra l’identità rurale dell’isola e il desiderio di mare.

La piscina rivestita in zellige verdi per confondersi con la vegetazione.Foto Nathalie Krag

Tra mare e campagna: la doppia identità di questa villa a Capri

«Non era semplice trovare una casa con queste caratteristiche», racconta l’architetto. «La giovane coppia di proprietari, Andrea Diffido, amministratore delegato e co-founder di una compagnia energetica italiana, e la moglie Melania Mottola, in attesa del primo figlio, voleva che fosse vicina al centro e che avesse anche uno spazio verde. L’edificio che abbiamo ristrutturato aveva già tante caratteristiche tipiche dell’isola, ma il progetto l’ha completamente ridisegnata, valorizzando la sua doppia identità. Da un lato guarda verso il mare lontano, dall’altro si apre verso la campagna». Una sfida è stata proprio questa: far dialogare i due fronti opposti. L’architetto ha ottenuto la sintesi attraverso un cannocchiale visivo, in modo che dal giardino interno si potesse vedere il mare, attraversando la casa.