I sogni più intensi si verificano nella fase REM (Rapid Eye Movement), che prende il nome dai rapidi movimenti oculari che la caratterizzano. In questa fase, il cervello è attivissimo, quasi quanto da svegli, ma il corpo è completamente paralizzato «una protezione naturale per impedirci di mettere in scena ciò che sogniamo». «Il primo episodio di sonno REM compare circa 100 minuti dopo l’addormentamento», specifica Ferini Strambi «e si ripete ciclicamente: 4-5 volte per notte. Gli ultimi episodi REM, tra le 4 e le 7 del mattino, sono i più lunghi e intensi: è in quelle ore che sogniamo di più».

Durante la fase REM del sonno, il cervello:

  • Rielabora emozioni complesse e vissuti quotidiani
  • Riduce l’ansia accumulata
  • Favorisce la guarigione emotiva
  • Sostiene la resilienza mentale
  • Stimola la creatività

«Il sogno è una situazione fondamentale perché durante il sogno si elaborano le emozioni, si gestisce lo stress, si fa una sorta di revisione emotiva di tutte le informazioni accumulate durante la giornata», prosegue Ferini Strambi.

Sognare, in altre parole, non è solo un’attività passiva, ma un processo attivo profondamente connesso alla nostra salute mentale. «Potremmo dire che il cervello, durante il sogno lava le emozioni», aggiunge il professore, «aiuta a risolvere problemi che da svegli non riusciamo ad affrontare».

Benefici cognitivi: sogni, memoria e apprendimento.