Il 29 settembre si è celebrata la Giornata Mondiale per il Cuore, promossa dalla World Heart Federation e sostenuta in oltre 100 Paesi. L’edizione 2025 porta il messaggio “Non perdere il battito”: un invito a prendersi cura della salute cardiovascolare ogni giorno, non solo in occasione della campagna annuale.

Ecco perché le mandorle fanno bene al cuore e all’intestino

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte prematura al mondo. Prevenzione, diagnosi precoce e cambiamento dello stile di vita rappresentano le armi più potenti per ridurre il rischio. Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Serena Frezza, specialista in chirurgia vascolare presso il Poliambulatorio Aesthe Medica di Ferrara.

Perché è importante parlare di cuore

Le malattie cardiovascolari comprendono un ampio spettro di patologie: dall’infarto all’ictus, fino all’arteriopatia obliterante e agli aneurismi. «Molti di questi eventi – spiega la dottoressa Frezza – sono strettamente legati a fattori di rischio modificabili come fumo, sedentarietà, ipertensione, colesterolo alto e diabete. Per questo parlare di salute cardiovascolare significa dare alle persone strumenti concreti per cambiare la propria vita».

Prevenzione quotidiana, non solo un giorno all’anno

La World Heart Day ha il merito di richiamare l’attenzione pubblica sul tema, ma la prevenzione deve essere una priorità costante. Educare a una corretta alimentazione, promuovere l’attività fisica regolare, eliminare il fumo e ridurre il consumo di alcol sono scelte quotidiane che possono davvero fare la differenza.

Oltre alle abitudini individuali, servono politiche pubbliche mirate, capaci di ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure e di migliorare la qualità dell’ambiente.

Fattori di rischio: cosa sapere

Alcuni fattori di rischio sono legati alla genetica e non modificabili, ma la maggior parte può essere gestita con uno stile di vita sano. L’ipertensione arteriosa è tra i più pericolosi perché affatica il cuore e danneggia i vasi sanguigni, aumentando il rischio di infarti e ictus.

Anche il colesterolo alto gioca un ruolo centrale: livelli elevati di LDL (“cattivo”) e bassi di HDL (“buono”) favoriscono la formazione di placche nelle arterie. Il fumo, invece, danneggia direttamente i vasi e moltiplica il rischio di eventi cardiovascolari.

A questi si aggiungono dieta scorretta, obesità e sedentarietà, che possono aprire la strada a diabete e ipertensione, aggravando ulteriormente il quadro.

Differenze tra uomini e donne

Le malattie cardiovascolari colpiscono entrambi i sessi, ma in modo diverso. Nelle donne tendono a manifestarsi più tardi, grazie alla protezione degli estrogeni in età fertile. Tuttavia, alcuni fattori come diabete e ipertensione hanno un impatto più marcato sul cuore femminile.

I sintomi di un infarto possono essere meno tipici nelle donne: invece del classico dolore toracico, possono comparire dolore alla mandibola, alla schiena o alla parte superiore dell’addome. «La consapevolezza di queste differenze è fondamentale – sottolinea Frezza – perché spesso porta a ritardi nella diagnosi e nel trattamento».

I progressi della prevenzione

Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti significativi nella lotta alle malattie cardiovascolari. Le campagne di sensibilizzazione hanno aumentato la consapevolezza della popolazione, mentre le nuove tecnologie diagnostiche consentono di individuare i problemi in fase precoce.

La ricerca farmacologica ha portato a terapie più efficaci per ipertensione, colesterolo e diabete, e molte politiche sanitarie hanno introdotto misure concrete, come la riduzione del sale nei cibi industriali e la promozione di spazi urbani per l’attività fisica. Anche l’accesso alle cure è migliorato, riducendo alcune disuguaglianze tra regioni e fasce sociali.