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Spegnere le luci prima di andare a letto non è importante soltanto per fare un sonno ristoratore. Un nuovo studio ha evidenziato come essere esposti a fonti di luce, artificiale e non, durante il riposo può essere nocivo per salute, in particolare del cuore. Dormire nel buio più totale, lontano dalle fonti luminose di qualsiasi genere, può effettivamente ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, attualmente la principale causa di morte nel mondo.


APPROFONDIMENTI

Dormire con la luce fa male al cuore

La ricerca, condotta da Daniel Windred della Flinders University in Australia e pubblicata su Jama Network Open, cerca di delineare le conseguenze dell’esposizione alla luce durante il sonno: dal 1992 al 2017 l’utilizzo della luce artificiale notturna è aumentata di quasi il 50% e il corpo umano non può che subire le ripercussioni di queste nuovi abitudini.

Dormire con le luci accese, incrementando l’interruzione del sonno, si sapeva già che fosse un fattore scatenante nella comparsa di malattie cardiovascolari: ora lo studio non solo conferma, ma esamina di preciso l’associazione tra l’esposizione alla luce diurna e notturna e il rischio prospettico di 5 malattie cardiovascolari comuni.Il campione

Daniel Windred, intervistato da CNN, ha spiegato come è stato portato avanti lo studio. Il campione, composto da popolazione di circa 89.000 individui per lo più di mezza età (età media 62 anni), è stato munito di dispositivi indossabili da polso che hanno monitorato l’esposizione dei partecipanti all’intensità luminosa tra le 00:30 e le 6:00. Ciascun individuo è stato sorvegliato per 1 settimana dal 2013 al 2016 e, in seguito, si è proceduti con la correlazione con il successivo rischio di malattia, monitorato per circa 8 anni. I risultati sono stati molto interessanti: hanno rilevato che coloro che presentavano una maggiore esposizione alla luce artificiale di notte avevano un maggiore rischio di maturare malattie cardiovascolari.

I risultati dello studio

Il rischio di sviluppare insufficienza cardiaca dopo esposizione a luce intensa durante il sonno è superiore del 56%: un dato particolarmente allarmante. Non solo insufficienza cardiaca, però, anche un rischio maggiore del 47% per infarto del miocardio, del 32% per coronaropatia e fibrillazione atriale e del 28% ictus. Viceversa nei casi di minore esposizione. Il dato è ormai assodato: l’esposizione alla luce notturna è un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di malattie cardiovascolari tra gli adulti di età superiore ai 40 anni. 


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