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Un uso eccessivo di integratori di melatonina per combattere l’insonnia può avere effetti negativi, soprattutto sul cuore. Lo studio, che sarà presentato all’American Heart Association a New Orleans, accende un faro sull’utilizzo della sostanza a lungo termine. L’incidenza dell’insufficienza cardiaca aumenta in chi assume questi integratori: «È stato sorprendente vedere» questi dati, ha detto Ekenedilichukwu Nnadi, autore principale dello studio e primario di Medicina interna alla Suny Downstate/Kings County Primary Care di Brooklyn, New York, confermando la necessità di ulteriori ricerche «sulla sicurezza della melatonina per il cuore».
APPROFONDIMENTI
C’è correlazione tra insufficienza cardiaca e integratori?
Sono state prese in analisi le cartelle cliniche di oltre 130 mila persone in età adulta che hanno assunto regolarmente melatonina per almeno 1 anno, con l’obiettivo di conciliare il sonno. È stata rilevata un’associazione preoccupante tra incremento dei rischi cardiaci e l’uso di questi ingratori: in particolare, c’è maggiore probabilità di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero in ospedale legato a questa patologia e un rischio aumentato di morte, per qualsiasi causa.
Gli esperti precisano che ciò non dimostra una relazione causa-effetto, ma un possibile spia che non va sottovalutata, ma anzi, va approfondita con ulteriori ricerche sul tema.Gli integratori alla melatonina
L’essere umano produce melatonina naturalmente, è un prodotto della ghiandola pineale che contribuisce a regolare il ritmo circadiano e il ciclo sonno-veglia: i livelli in circolazione diminuiscono durante le ore diurne e aumentano con il buio. Per trattare la difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, però, vengono spesso utilizzate delle versioni sintetiche dell’ormone, chimicamente replicate, che si possono acquistare in molti Paesi, tra cui l’Italia, senza bisogno di prescrizione medica. Negli Stati Uniti, dove è stata realizzata la ricerca, non c’è una regolamentazione degli integratori da banco e ciascuna marca varia in termini di concentrazione e purezza. In questo far west legislativo, le aziende produttrici decidono arbitrariamente quanto forti possono essere questi surrogati sintetici.
I risultati dello studio
Tra gli adulti insonni che avevano alle spalle un uso prolungato per più di 12 mesi di questi integratori i ricercatori hanno rilevato il 90% di probabilità in più di sviluppare un’insufficienza cardiaca in 5 anni rispetto ai non utilizzatori. Un dato particolarmente alto che, sebbene come già spiegato non dimostri istantaneamente una correlazione, è comunque allarmante. A questa si è poi aggiunta una seconda analisi, che ha evidenziato come questi stessi partecipanti avevano una probabilità del 19% di essere ricoverati in ospedale per insufficienza cardiaca, al contrario di chi non faceva uso di melatonina (6,6%). Non solo: chi assumeva melatonina aveva quasi il doppio delle probabilità di morire di chi non ne faceva uso, nell’arco dei 5 anni successivi (rispettivamente 7,8% contro 4,3%).
L’altro studio sulla luce artificiale di notte
Durante le stesse sessioni scientifiche dell’American Heart Association a New Orleans, tra 7 e 10 novembre, verrà presentato anche un altro studio relativo ai rischi cardiaci per l’utilizzo di luce artificiale durante le ore di sonno. In particolare, un team di scienziati ha indagato l’impatto negativo della luce artificiale su un gruppo di adulti a Boston, dimostrando che livelli più elevati durante la notte sono collegati a un aumento dell’attività cerebrale correlata allo stress, a infiammazione delle arterie e a un rischio maggiore di malattie cardiache. Anche questo un problema non indifferente, dato che le metropoli si oggi sempre più immerse in un inquinamento luminoso notturno diffuso.
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