di Giuseppe Scuotri
E poi ricette funzionali, rituali di consapevolezza, test e suggerimenti adatti a ogni età delle donne, dal menarca alla menopausa. Tutto in un libro che ha l’obiettivo di generare cultura perché di ormoni si può vivere bene
Estrogeni, progesterone, prolattina, ossitocina e, sì, anche testosterone. E non è finita qui. «Dentro a ogni donna agisce un sistema complesso e straordinariamente preciso che segue un ritmo naturale fatto di salite e discese, di accelerazioni e pause. Sono gli ormoni, regolatori sofisticati del nostro equilibrio, molecole in grado di modulare energia, umore, concentrazione, desiderio e capacità di adattamento. Una rete dinamica che si rimodella con il passare del tempo: dalla pubertà alla gravidanza, fino alla menopausa e ai periodi di stress emotivo. Comprendere questo ritmo significa non temerlo, ma riconoscerlo come il linguaggio-guida del nostro corpo, la traccia biologica che accompagna ogni trasformazione della vita femminile», spiega la dietista e nutrizionista Monica Germani, autrice, insieme a Chiara Amati, giornalista di Cook, Corriere della Sera, del libro «Il Bello degli ormoni – 21 passi per riattivare il metabolismo e sbloccare il tuo potenziale biologico» (Mondadori), da oggi in libreria.
«Il bello degli ormoni»
«21 passi per riattivare
il metabolismo e sbloccare
il tuo potenziale biologico»
Mondadori
Da oggi in libreria
Un volume che accompagna il lettore dentro a un viaggio trasformativo: dalla confusione alla presa di coscienza, dal mistero alla soluzione, dal corpo che spesso viene subìto al corpo che ogni donna sogna e sceglie di abitare.
«Fare cultura sugli ormoni femminili — fa eco Amati — significa restituire dignità e consapevolezza a un aspetto fondamentale della nostra esistenza. Gli ormoni non sono solo “roba da medici” o “capricci del corpo”. Gli ormoni sono la trama sottesa che intreccia emozioni, energia, desideri, lucidità, creatività. Conoscerli e nominarli è un atto di coscienza, cura di sé e libertà. Rivendicare il diritto di sentirsi umoralmente ondivaghe — a volte calme, a volte vulnerabili, a volte potenti — significa riconoscere che la nostra ciclicità non è un difetto, ma un segnale del corpo. Non siamo lineari. Né dobbiamo esserlo, il che non è un limite».
Come dire: provare a generare cultura sugli ormoni è, in fondo, provare a generare cultura sulla libertà femminile. Occorre informarsi, studiare, promuovere dibattiti donne tra donne, ma anche donne tra uomini. «Solo così arriviamo a vivere in armonia con il nostro corpo, non contro di esso», sottolinea Germani che aggiunge: «Quando impariamo ad ascoltare gli ormoni smettiamo di considerarli un ostacolo e iniziamo a riconoscerli come alleati. Ogni variazione, anche quella che ci fa sentire vulnerabili o “fuori fase”, è in realtà un messaggio biologico di straordinaria intelligenza. Comprenderlo significa restituire al corpo la possibilità di ritrovare il suo equilibrio naturale, mentale e fisico. Non basta riposare di più o attribuire tutto allo stress: ciò che percepiamo come stanchezza, irritabilità o sbalzi d’umore è spesso l’espressione di un sistema che necessita di maggior attenzione. Oggi, grazie a conoscenze scientifiche avanzate, possiamo imparare a vivere in sintonia con gli ormoni, trasformando la ciclicità femminile da fonte di fatica a straordinaria risorsa di energia e conoscenza di sé».
In che modo è il libro a suggerirlo. Sette i capitoli per capire a fondo ossitocina & co., anche grazie alle testimonianze di donne «comuni». E nel cui vissuto chiunque può ritrovarsi. E poi esercizi e allenamenti su misura per prendere auto coscienza, routine del mattino e della sera, pratiche di consapevolezza e ricette funzionali, età per età, in fisiologia e in alcune tra le alterazioni più comuni come la resistenza insulinica, l’ovaio policistico e l’endometriosi. «Nulla di trascendentale né inarrivabile – spiega Amati – ma tanti piccoli gesti che, se praticati con costanza in base alle personali esigenze, possono dare o restituire equilibrio e autostima».
«In 21 passi, da affrontare secondo i propri ritmi, senza fretta né ansia alcuna — aggiunge Germani — impareremo a nutrirci in armonia con le fasi ormonali, a muoverci per sostenere energia e umore, a guardarci allo specchio con maggiore indulgenza, riconoscendo gli inestetismi non come difetti, ma come messaggi del corpo da ascoltare e riequilibrare».
Nel 2025 parlare di ormoni non dovrebbe essere più un tema privato o imbarazzante, ma un atto di rispetto condiviso. Gli ormoni raccontano il ritmo della vita, modulano emozioni, energia e identità: riconoscerli significa comprendersi in modo più autentico. «Superare i tabù che ancora avvolgono la fisiologia femminile è un passo necessario per una cultura della salute che sia anche cultura della libertà — conclude Amati —. Perché la vera bellezza dell’essere donna risiede nella conoscenza del nostro corpo, nella capacità di accoglierne i cambiamenti e nel coraggio di viverli come espressione di forza. Noi figlie, noi mamme, noi donne. Tutte, insieme».

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11 novembre 2025 ( modifica il 11 novembre 2025 | 15:58)
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